Strage di Mestre, autopsia sull'autista Rizzotto: "Possibile esclusione del malore improvviso", ma manca accertamento al cuore
Le prime risposte dall'esame autoptico sul cadavere del guidatore del pullman precipitato "Escluderebbero chiare evidenze di un malore". Previsti altri esami
Arrivano i primi esiti parziali dell'autopsia sul corpo di Alberto Rizzotto, il conducente del bus della strage di Mestre. Dai primi riscontri si "escluderebbero chiare evidenze di un malore occorso all'uomo mentre era alla guida". Le prime risposte sono queste, nessun malore improvviso perché Rizzotto avrebbe avuto un cuore sano. Per quanto riguarda l'accertamento su questo però bisognerà attendere, e l'appuntamento è fissato a settimana prossima, quando si avrà un quadro più chiaro di cosa è successo quella sera.
Strage di Mestre, autopsia sull'autista Rizzotto: "Possibile esclusione del malore improvviso"
Difficile che possa essere stato un colpo di sonno, erano le 19:30. La strage di Mestre si è portata con se 21 persone compreso il guidatore del pullman, mentre 13 feriti sono ancora ricoverati in ospedale. L'esame effettuato non avrebbe individuato problemi di qualche natura al cuore ma i dubbi restano, anche perché è proprio sul cuore che verranno effettuati i prossimi accertamenti, che daranno una panoramica per la relazione finale.
La Procura di Venezia ha incaricato i medici legali Guido Viel e Roberto Rondolini, dell'istituto di Padova. Si tratta, come detto, di risultati parziali. Il malore improvviso è sempre stata la prima tesi battuta dopo la tragedia. Varie le altre ipotesi che si sono susseguite nelle ore successive come il guasto ai freni.
Il guardrail sotto osservazione. Ci sono i primi tre indagati
Nel frattempo i pm si concentrano sullo stato della strada e soprattutto sul guardrail, compreso il varco di due metri tra una barriera di protezione e l’altra risultato decisivo nello sbandamento verso destra dell'autobus elettrico Yutong E-12 della società La Linea.
Nella giornata di ieri, la notizia dei primi tre indagati in riferimento alla strage. Sono due dipendenti del comune di Venezia, Roberto Di Bussolo, Alberto Cesaro e poi l'ad de La Linea Massimo Fiorese, società proprietaria del pullman.