Ordona (Foggia), nonno arrestato per molestie sessuali sulle nipotine di 11 e 18 anni: "'attenzioni particolari' dal 2020"
L’uomo in stato di arresto è detenuto nel carcere di Foggia con l'accusa di violenza sessuale aggravata
Un uomo di 70 anni originario di Ordona, nella provincia di Foggia è stato arrestato dalla polizia con l’accusa di violenza sessuale aggravata, reato commesso nei confronti delle nipoti, una delle quali ha da poco raggiunto la maggiore età. Nei confronti del 70enne la Squadra Mobile della Questura del capoluogo ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, che è stata emessa dal gip del tribunale di Foggia su proposta della Procura della Repubblica.
Foggia, nonno accusato di abusi verso le nipotine
Le indagini sarebbero partite dopo la segnalazione di un centro antiviolenza nel corso di un incontro tenutosi a scuola, nel quale la più giovane delle due nipoti avrebbe raccontato di aver ricevuto dal nonno, fin dall’età di 8 anni, “attenzioni particolari”. Dopodiché la bambina si sarebbe confrontata con la sorella maggiore, scoprendo che anche lei fino agli 11 anni circa, avrebbe subito violenze dal familiare.
Come riportano le parole della questura, proprio grazie alle indagini approfondite della Squadra mobile ci sarebbe stata la possibilità di raccogliere importanti elementi a sostegno della tesi contro l’uomo. Quest’ultimo avrebbe infatti, in maniera reiterata e nel corso di almeno un decennio, tramite la coercizione e l’abuso della propria autorità, costretto le due nipotine di 11 e 18 anni, a subire e compiere atti sessuali fin dall’età di circa otto anni.
L’arresto e il trasferimento nel carcere di Foggia
Il 70enne è stato quindi rintracciato presso la propria abitazione dove, al termine della redazione degli atti di rito, è stato associato al carcere di Foggia. Il procedimento pende nella fase delle indagini preliminari, mentre sull’intera vicenda gli inquirenti stanno tentando di mantenere il più stretto riserbo, soprattutto allo scopo di tutelare le due giovanissime vittime.
La posizione dell’anziano rimane ad ora comunque al vaglio dell’Autorità Giudiziaria, con l’uomo che non potrà comunque essere considerato colpevole fino all’eventuale pronuncia di una sentenza di condanna definitiva.