Obbligo vaccino Covid, a Ivrea Ministero Salute e Agenzia delle Entrate condannati a risarcire 10 persone non inoculate; "Illegittimo multarli perchè senza dosi"
La sentenza che dava ragione ai cittadini era arrivata lo scorso 7 settembre: secondo lo Stato “non si erano vaccinati nei tempi e nei modi disposti durante l’emergenza”
Erano stati multati per “non aver fatto il vaccino anti Covid-19”, che all’epoca dei fatti era stato reso “obbligatorio” per alcune categorie, come ad esempio anziani e fragili. Una decina di cittadini del Canavese aveva quindi deciso di ricorrere alle vie legali, è stato poi il giudice di pace di Ivrea, come riportato da alcune testate locali, che con tre diverse sentenze del 7 settembre ha deciso di dargli ragione. Il ministero della Salute e l’Agenzia delle Entrate sono stati condannati dal giudice Giampiero Caliendo al pagamento per intero delle spese processuali. I ricorrenti, circa una decina di persone, sono stati assistiti dall’avvocato di Ivrea Valerio Donato che ha contestato le multe recapitate ai suoi assistiti, dopo che questi ultimi non si sarebbero sottoposti alla vaccinazione “nei tempi e nei modi disposti nel corso dell’emergenza sanitaria”.
Ministero della Salute e Agenzia delle Entrate rcondannati a risarcire alcuni cittadini di Ivrea
Il giudice di Pace di Ivrea alla fine ha accolto l’opposizione e, annullando il provvedimento, ha condannato le parti (Ministero della Salute e Agenzia delle Entrate) al pagamento delle spese di lite, per un totale di quasi 2mila euro.
Dopo l’emissione delle tre sentenze, l’avvocato Donato ha dichiarato: “Il giudice ha accolto i ricorsi, perché i ricorrenti non avevano ricevuto la contestazione della violazione e alcuni avevano, peraltro, contratto il Covid di recente. Quindi sarebbero dovuti essere esentati per 6 mesi. La lettera era arrivata a marzo, ma poi il termine per adempiere era stato prorogato a giugno e quindi sarebbe stata necessaria una nuova diffida ad adempiere”.
“Siamo in attesa delle motivazioni”, aveva concluso il legale che già in passato aveva seguito casi analoghi, legati alle numerose polemiche spesso scoppiate sui vaccini anti-Covid durante l’emergenza sanitaria. Un avvocato “fuori dal coro” come era stato definito sul giornale di Ivrea “Prima il Canavese”, dove aveva rilasciato un’intervista in cui parlava del dibattito sul Green Pass e dell’importanza di prevedere discriminazioni contro coloro che sceglievano di non sottoporsi al vaccino, ma anche di quanto fosse fondamentale sottolinearne la sua “non obbligatorietà” al momento della somministrazione.