Pietro Tidei, video mentre fa sesso con due donne in Comune, sindaco PD di Santa Marinella nei guai

Il sindaco di Santa Marinella, in provincia di Roma, è stato ripreso da una videocamera mentre si intrattiene in rapporti intimi con due donne. Per il primo cittadino, 77enne, la diffusione del video sarebbe un attacco politico

Una storia, quella del video hard girato nel comune di Santa Marinella, che sta accendendo la fantasia dell'opinione pubblica italiana da quasi una settimana. Non manca, come fosse una pellicola di Tinto Brass, nessuno degli elementi migliori per stuzzicare la curiosità maliziosa dell'opinione pubblica. Il paese di provincia, il sindaco sposato, le amanti, l'inchiesta dei Carabinieri per presunti casi di corruzione, lo scontro politico in consiglio comunale. Una storia che tiene banco da giorni e che, come in un romanzo, ruota completamente attorno ad un oggetto del desiderio, che ne intesse la trama. Oggetto del desiderio, però, non per il sindaco o le persone coinvolte, ma per lo sguardo del pubblico: i video degli amplessi.

Il tutto nasce da un'indagine per presunti casi di corruzione nel comune di Santa Marinella, in provincia di Roma. Gli inquirenti, nel corso delle indagini, piazzano delle microcamere in municipio. Sono almeno 4000 ore di registrazioni, la maggior parte delle quali completamente inutili ai fini dell'inchiesta, motivo per cui, in teoria, non sarebbero dovute essere diffuse né consegnate agli avvocati delle parti coinvolte. Però.

Tra le numerose ore di video non utilizzabili al fine del processo, ce ne sono alcune che non hanno ripreso scene di ordinaria amministrazione, ma il sindaco intrattenere rapporti espliciti con due donne. I video, come detto, non sono utili ai fine dell'indagine, e andrebbero archiviati. Eppure la storia esce.

Seguono giorni di illazioni. Il sindaco Tidei parla di semplici effusioni con le due donne, ma il quotidiano La Verità, che avrebbe visionato il video e per primo ha diffuso la notizia, riferisce invece di rapporti completi e ripetuti. Una vendetta politiva, secondo il primo cittadino, causata proprio dalle indagini contro la corruzione da lui stesso denunciata: "È chiaro che si tratta di una vendetta politica, no? Cioè sono fatti privati che nulla avevano a che fare con l’inchiesta e dei quali non intendo parlare". 

Tadei, intervistato dal Corriere della Sera, ha poi aggiunto: "Non sono disposto ad accettare nessuna intromissione nella mia sfera privata. Io ho denunciato la corruzione, altri si sono vendicati per colpirmi politicamente. Ho denunciato chi ha diffuso le immagini, commettendo un reato. E chi ha cercato di colpirmi, ne pagherà le conseguenze come sta già avvenendo. Poi certo, fa pensare che da oltre un anno di “girato” siano stati in grado di trovare proprio quei due momenti che mi riguardano. Come se già sapessero cosa e dove cercarli. Si tratta di una vicenda strettamente personale messa in piazza per altri fini. Sono fatti minimi che qualcuno ha provato a rovesciarmi addosso, questo sì volutamente. E ne dovrà rispondere".