Caivano, stupri in diretta con videochiamate; nel branco anche il fidanzato di una cuginetta, la minacciava con un bastone

I dettagli raccapriccianti delle violenze sono emersi dall'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 9 persone, tra cui 7 minorenni. Le due cuginette venivano stuprate e riprese in videochiamata dai loro aguzzini

L'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di sei dei sette minorenni coinvolti nel caso delle cuginette di Caivano rivela che oltre alle videoregistrazioni dei rapporti sessuali forzati, c'era anche una diretta dello stupro diffusa da uno dei violentatori attraverso una videochiamata di gruppo. L'ordinanza è stata emessa dal tribunale dei minori di Napoli ed eseguita dai carabinieri. Un provvedimento simile è stato emesso anche dal gip del tribunale di Napoli nord ed è stato eseguito dagli uomini dell'Arma.

Uno dei sette minorenni non è stato arrestato ma è stato collocato in una comunità, per gli altri si attende l’udienza di convalida.

Lo stupro in diretta a casa di uno degli indagati

La violenza sessuale "in diretta" a cui si fa riferimento è stata un atto di stupro che è avvenuto in casa di uno degli indagati. Durante questa violenza, uno dei membri del gruppo ha fatto una videochiamata per mostrare agli altri come stava abusando di una delle cuginette. Questa terribile azione è stata registrata e condivisa tra i membri del gruppo attraverso chat e telefoni cellulari. Questi dettagli sconvolgenti sono emersi dall'inchiesta condotta dai carabinieri su questa grave vicenda di abuso sessuale.

La denuncia presentata dai genitori delle ragazzine

L'inchiesta che ha portato alle nove misure di custodia cautelare nei confronti di sette minorenni e due maggiorenni per gli abusi sessuali su due cugine di 10 e 12 anni a Caivano è nata da denunce presentate dal padre di una delle bambine e dalla madre dell'altra. Questi genitori hanno riferito ai Carabinieri delle violenze subite dalle loro figlie nei due mesi precedenti e del timore che potessero essere state realizzate registrazioni video degli abusi.

Dopo aver ascoltato le giovani vittime, la Procura per i Minorenni di Napoli e la Procura di Napoli Nord hanno delegato ai servizi sociali la verifica urgente delle condizioni familiari delle bambine, al fine di metterle in protezione. Successivamente, le bambine sono state nuovamente ascoltate e hanno indicato in foto i presunti autori degli abusi, fornendo dettagli sui ruoli che ciascuno degli indagati aveva assunto.

Sopralluoghi e sequestri

Durante le indagini, sono stati acquisiti dati sanitari, effettuati sopralluoghi e sequestrati i telefoni cellulari in uso agli indagati, i quali sono stati sottoposti ad analisi. Queste attività investigative hanno permesso di raccogliere elementi di riscontro alle dichiarazioni delle minorenni e di rinvenire video che riproducono alcuni episodi di abusi sessuali descritti dalle vittime.

Le due procure hanno quindi richiesto e ottenuto dai giudici le nove misure cautelari, con sei minorenni trasferiti in un istituto penale minorile, uno in comunità e due maggiorenni in carcere. La risposta giudiziaria è stata tempestiva ed è frutto della cooperazione efficace tra le due procure e delle investigazioni condotte dai Carabinieri locali. Le indagini sono ancora in corso.

Branco riconosciuto in foto dalle vittime

Li hanno riconosciuti in foto. Uno per uno, e per ogni ragazzo hanno indicato il ruolo che ha avuto durante i ripetuti abusi sessuali. Così i ragazzi del 'branco' di Caivano, sette minorenni e due maggiorenni, sono stati individuati e accusati dalle due cuginette di 10 e 12 anni.

Le due vittime, ora in una comunità protetta, hanno contribuito a inchiodare i loro aguzzini.

"Temeva che le violenze continuassero e che fossero diffusi i video dello stupro", spiegano. Così le bimbe sono state ascoltate e poi messe "in sicurezza" fuori da Caivano. Dalle chat e dai messaggi e video recuperati da telefoni e computer è venuto fuori il quadro raccapricciante degli abusi.