Messina Denaro, funerali laici: “Dio non mi ha scomunicato, lo hanno fatto gli uomini; lui perdona”

Per il boss di Castelvetrano solo una tumulazione veloce e discreta nel cimitero del suo paese, nessuna celebrazione religiosa che lo stesso ha fortemente respinto nel suo testamento spirituale, al di là del veto della chiesa

Il pizzino di Matteo Messina Denaro, nel quale esprime il suo rifiuto per qualsiasi celebrazione religiosa, è stato trovato nel suo covo di Campobello di Mazara dai carabinieri del ROS il giorno del suo arresto, il 16 gennaio. In questo messaggio, Messina Denaro, morto nella notte all’età di 61 anni, dopo un tumore al colon, esprime il suo disprezzo per le celebrazioni religiose, definendo coloro che le praticano come "uomini immondi" che vivono nell'odio e nel peccato.

Infatti per il boss non sono previsti funerali in Chiesa, da sempre vietati in Sicilia per i boss mafiosi: per lui ci sarà una tumulazione veloce e discreta nel cimitero di Castelvetrano.

Matteo Messina Denaro, funerali laici: la sfida alla Chiesa Cattolica

Le parole di Matteo Messina Denaro, nelle quali esprime il suo desiderio di non avere un funerale in Chiesa e sfida la Chiesa stessa, riflettono chiaramente le sue convinzioni personali e la sua visione del rapporto con Dio. Il boss mafioso sembra respingere l'idea di intermediari religiosi e preferisce un legame diretto e personale con Dio, senza alcun coinvolgimento da parte di rappresentanti religiosi terreni.

La sua dichiarazione sembra essere una risposta diretta alla storia del prete don Pino Puglisi, assassinato dalla mafia e che aveva scomunicato i mafiosi. Messina Denaro sembra voler sottolineare che Dio sarà il giudice finale della sua vita e il suo perdono, e che non accetterà interferenze o giudizi da parte di rappresentanti religiosi terreni: “Dio non mi ha scomunicato, lo hanno fatto i suoi rappresentanti terreni; lui perdona”.

Queste parole rappresentano il punto di vista personale di Matteo Messina Denaro sulle questioni religiose e spirituali e costituiscono parte del suo testamento spirituale, come lui stesso ha indicato.

L’autoassoluzione: “Solo Dio può giudicarmi”

Matteo Messina Denaro si è praticamente autoassolto: “Solo Dio può conoscere il vero significato delle mie azioni. Io ho fatto ciò che mi sembrava giusto per me, per la mia famiglia e per tutti; e sono a posto con la mia coscienza: morirò da uomo giusto. Il resto non ha nessun valore. Lei dice di volermi accompagnare in un angolo di Paradiso. Io non posso andarci in quell’angolo di Paradiso. Morirei dentro di me. Non tradirò mai i miei principi, ho un codice d’onore da rispettare, lo devo a Papà, lo devo ai tanti amici che sono rinchiusi e che hanno ancora bisogno di me. Lo devo a me stesso per tutto quello in cui ho creduto, lo devo alla vita che ho scelto di fare. Potevo sparire nel nulla ma non lascerò mai la mia terra”.