Sindaco Portofino accusato di vendere borse false, lui: "Sono artigianali; attaccato per via dedicata a Berlusconi", Sansa: "Si dimetta"
Quando gli è stato chiesto chi fosse responsabile della gestione del negozio, il sindaco ha risposto: "La referente è una mia ex compagna, una persona di assoluta fiducia
Martedì, il quotidiano "Il Fatto Quotidiano" ha gettato luce su un presunto scandalo che coinvolge il sindaco di Portofino, Matteo Viacava, noto luogo turistico della Riviera Ligure. L'articolo accusa il sindaco di essere coinvolto nel commercio di merce contraffatta all'interno di un negozio di sua proprietà.
Sindaco Portofino accusato di vendere borse false, lui: "Sono artiginali; attaccato per via dedicata a Berlusconi", Sansa: "Si dimetta"
Matteo Viacava, 50 anni, è sindaco di Portofino da due mandati iniziati nel 2016. Eletto con una lista civica vicina al centrodestra, gestisce anche un cantiere in collaborazione con suo padre, focalizzato sulla manutenzione delle barche. Inoltre, è proprietario di una tabaccheria situata in piazza della Libertà, a circa 200 metri dal celebre porticciolo della città.
L'articolo del giornalista del Fatto, Thomas Mackinson, afferma di aver visitato personalmente la tabaccheria di Viacava, che vende anche souvenir per i turisti. Lì avrebbe acquistato merce con i loghi di famose aziende di moda, risultata essere contraffatta. Il giornalista cita specificamente "una borsetta griffata Fendi, una di Chanel e la pochette di Louis Vuitton" vendute a 75 euro, notevolmente al di sotto del prezzo della merce originale. Il pezzo include anche una foto delle borse esposte nel negozio.
Di fronte a queste accuse, il sindaco Viacava ha risposto con indignazione: "Forse qualcuno ce l’ha con me per quella storia della via da dedicare a Berlusconi. Me l’hanno fatto notare sa? Da che parte pende quel giornale". Rimane convinto che l'articolo sia parte di una montatura per screditarlo.
Tuttavia, il quotidiano continua a sostenere che le accuse sono fondate, rivelando che le borse in vendita nel negozio erano chiaramente contraffatte. Il gruppo della Lista Sansa ha sollecitato le dimissioni di Viacava, portando la questione anche in consiglio regionale.
"Non gestisco io il negozio"
Quando gli è stato chiesto chi fosse responsabile della gestione del negozio, il sindaco ha risposto al Corriere dicendo: "La referente è una mia ex compagna, una persona di assoluta fiducia. Naturalmente ne ho discusso con lei".
Gli viene poi chiesto di confermare che non ci siano irregolarità e alla domanda risponde seccato: "Allora non ci siamo capiti. Io non gestisco il negozio. Ribadisco che, secondo il contratto, la gestione è affidata a un'altra persona. Certamente farò i miei controlli. Se riscontrerò qualcosa di irregolare, provvederò a correggerlo. Ma personalmente ritengo che non ci sia nulla di sbagliato".
Il gruppo della Lista Sansa ha richiesto in una seduta del consiglio regionale le dimissioni del sindaco di Portofino, Matteo Viacava. Questo a seguito delle accuse mosse dall'articolo de "Il Fatto Quotidiano", il quale sostiene che Viacava venda borse false nella sua tabaccheria a poche centinaia di metri dalla rinomata 'piazzetta'.
"Il Fatto Quotidiano scrive oggi che è solitamente il senegalesi a vendere borse contraffatte. A Portofino, invece, è il sindaco a farlo", affermano i consiglieri regionali della Lista Sansa, Ferruccio Sansa, Selena Candia e Roberto Centi.
Fino a questo momento, Viacava, proprietario del negozio, non ha totalmente smentito quanto riportato da "Il Fatto Quotidiano". L'unica dichiarazione a sua difesa è stata: "Guardi, non sono i marchi originali... abbiamo artigiani che li producono, sono simili... ma io non mi occupo direttamente del negozio".