Vaccino Covid AstraZeneca, effetti avversi su Marianna, insegnante 41enne: “Dal 2021 parestesie diffuse e oppressione toracica, non lavoro più”

La donna, obbligata al vaccino Covid nel 2021 perché insegnante, è stata costretta a lasciare il lavoro dopo i disturbi neurologici gravi insorti dopo la vaccinazione

Marianna ha 41 anni, faceva l’insegnante, il lavoro che ha sempre sognato di svolgere nella sua vita e che adesso non fa più perché malata. La donna, residente in Toscana, in provincia di Prato, ha raccontato la sua storia al Comitato Ascoltami, da sempre in prima linea per assistere tutti i danneggiati da vaccino Covid e i loro familiari.

Marianna è una delle tante storie di persone danneggiate da vaccino, nel suo caso due dosi di AstraZeneca ricevute a febbraio e maggio 2021, perché obbligata essendo un’insegnante.

Vaccino Covid AstraZeneca, disturbi neurologici gravi accentuati con la seconda dose

La donna da allora ha raccontato di aver accusato una serie di disturbi debilitanti che l’hanno costretta a letto e le hanno impedito di lavorare, motivo per il quale ha lasciato il suo incarico a scuola.

“Già dopo la prima dose – racconta Marianna - ho avuto disturbi neurologici, non sufficientemente presi in considerazione che si sono esacerbati in maniera gravissima dopo la seconda dose. Ero una giovane donna sanissima – continua nel racconto - e mi sono ritrovata ferma in un letto in preda a dolori lancinanti, vertigini, sbandamenti, una violenta e dolorosissima oppressione toracica, nebbia cognitiva, confusione, stordimento, parestesie diffuse ad arti inferiori, testa, viso, occhi, bocca”.

Oltre questo Marianna ha accusato anche disturbi del sonno e della memoria, bruciori ovunque, scosse elettriche, alterazioni della percezione caldo/freddo, difficoltà a deglutire “e una stanchezza devastante che rende le mie giornate oltremodo faticose”.

Dopo due anni ancora nessuna diagnosi certa

La donna, in seguito a questi sintomi, ha iniziato ad effettuare una lunghissima serie di visite con esami di tutti i tipi ma, come la stessa racconta: “dopo più di 2 anni non hanno portato a nessuna diagnosi certa.  Ho dovuto smettere di lavorare perché per me è ormai diventato difficile anche solo sbrigare le mansioni familiari e di mamma del quotidiano. Questa è la mia storia – dice -, purtroppo tanto simile a quella di molti altri. Chiedo che lo Stato e le istituzioni si prendano finalmente le loro responsabilità: lo devono a me e a tutti quelli che come me si sono gravemente ammalati dopo le vaccinazioni” ha concluso.