Incidente aereo Frecce tricolori, le 3 ipotesi: "bird strike", guasto del motore od errore del pilota
Uno stormo di uccelli, un guasto al motore non per forza correlabile al "bird strike" o un errore del pilota. La procura di Ivrea sta indagando, qual è la verità?
Sono tante le ipotesi al vaglio che possono aver portato all'incidente aereo delle Frecce tricolori a Torino. Un dramma che si è portato via una bambina di cinque anni e di cui il pilota (indagato) Oscar Del Dò non si dà pace. "Bird strike", guasto del motore o errore del pilota. Non si esce da qui per provare a capire cosa abbia portato l'Aermacchi MB-339 a schiantarsi dopo il decollo e franare anche sull'auto nella quale viaggiava la famiglia. La procura di Ivrea è al lavoro, ma intanto andiamo a capire nello specifico.
Incidente aereo Frecce tricolori, l'ipotesi "bird strike"
"Bird strike", o letteralmente stormo di uccelli. Pochi istanti dopo l'incidente che ha coinvolto l'aereo delle Frecce Tricolori, è subito stata questa la prima ipotesi che si è fatta largo principalmente sui giornali. Sta a significare un gruppo di volatili che si sarebbero infilati nel motore del velivolo provocando la tragedia. Si tratta di una tesi che, se si guarda il video, fatica a prendere corpo visto che non si vedono uccelli.
È stato lo stesso ministro della Difesa Guido Crosetto a rilanciarla. "La cosa più verosimile, ma è un'ipotesi, è che si è trattato di due volatili che sono entrati nel motore e il motore ha preso fuoco". Il ministro ha fatto da scudo al pilota, aggiungendo che dopo l'impatto con gli uccelli "in fase di decollo è impossibile tenere un aereo. Il pilota ha fatto tutto il possibile, tutto quello che poteva fare, e purtroppo non è bastato”.
I danni provocati da questo tipo di impatto sono ingenti: basti pensare che dal 1910 si sono registrati 350 decessi in campo militare e 250 in campo civile a causa di impatto con volatili.
Guasto al motore
Questa è invece l'ipotesi che ha tirato fuori Oscar Del Dò, il maggiore che pilotava il Pony 4 delle Frecce Tricolori, entrato nell'Accademia dell'Aeronautica Militare nel 2007. Il friulano avrebbe comunicato al caposquadra di avere un problema al motore e di doversi sganciare. È l'ultimo messaggio prima dello schianto della "Freccia".
Il Pony 4 procede inizialmente in linea retta per poi diventare ingovernabile e perdere quota. Succede tutto in pochi secondi, il tempo necessario per Del Dò di lanciarsi col paracadute e mettersi in salvo. Il muso del jet MB-359 dopo si precipita verso il suolo e nel frattempo il maggiore si lancia nel vuoto. Quando il paracadute del friulano si apre, il Pony 4 picchia per terra, esplode e continua strisciare a folle velocità in una coltre di fumo e di fiamme. Un pezzo del velivolo colpirà l'auto nella quale viaggiava anche Laura, la bimba di 5 anni che ha perso la vita.
Va ricordato come il problema al motore potrebbe sussistere sia come azione successiva al "bird strike", che per cause diverse.
Errore del pilota
C'è poi un'altra opzione, che vede la piena responsabilità del pilota nell'incidente delle Frecce tricolori. Un'ipotesi che non si può certo scartare e da tenere in considerazione assieme alle altre due. Del Dò come detto, è entrato nell'Accademia dell'Aeronautica Militare 16 anni fa, un anno dopo il diploma conseguito all'Istituto tecnico Malignani di Udine. È un pilota del reparto acrobatico dell'Aeronautica militare dal 2019, ma prima di allora aveva già prestato servizio al 132esimo Gruppo del 51esimo Stormo di Istrana. 2000 ore di volo Esperto certo, ma comunque molto giovane avendo ancora 36 anni.