Caivano, 21 nuovi poliziotti in commissariato e carcere per i genitori che non mandano i figli a scuola

Arrivano i rinforzi con una volante della polizia che presidierà h24 la zona del Parco Verde

Sono stati assegnati 21 nuovi poliziotti al Commissariato di Afragola che ha come competenza anche la città di Caivano nell'area a Nord di Napoli. L'esigenza degli agenti sul territorio è emersa anche nel corso del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica che si è svolto lo scorso 31 agosto presso l'istituto Francesco Morano di Caivano alla presenza del presidente del Consiglio Gorgia Meloni. Il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi e il capo della Polizia Vittorio Pisani valutata l'importanza del Commissariato quale presidio indispensabile di legalità e di sicurezza sul territorio, hanno disposto l'assegnazione di 21 nuovi poliziotti che nella giornata di oggi, andranno a potenziare l'organico per contrastare e prevenire in maniera sempre più efficace e performante il verificarsi di ulteriori fenomeni criminosi garantendo altresì, un presidio fisso con una volante che sarà presente h24 all'interno del Parco Verde di Caivano.

Caivano, il messaggio della commissione parlamentare antimafia

Diverse nel frattempo, le reazioni alla terza “stesa” avvenuta la scorsa notte da parte di un gruppo di persone armate di mitra.

Dopo la denuncia di Don Patriciello, arriva la solidarietà da parte della commissione parlamentare di inchiesta antimafia: “Ho sentito anche stanotte Don Patriciello – ha detto il presidente Chiara Colosimo - Sento spesso Padre Maurizio perché non si senta solo, certo lui ha la fede che può più di ogni uomo. Ma in queste ore davanti all'ennesima dimostrazione di arroganza mafiosa che condanno con forza, sento il dovere morale di dichiarargli tutto il mio affetto e vicinanza. Auspico la risposta corale della nostra gente migliore, certamente c’è e ci sarà quella della Commissione parlamentare Antimafia”.

Procuratore di Napoli: “Serve segnale forte”

Duro anche il procuratore di Napoli Maria De Luzenberger: “I ragazzi hanno bisogno di un segnale immediato. Il carcere per i genitori che non mandano i figli a scuola non risolve ma è giusto. Ci vuole qualcosa che metta il minore davanti alle sue responsabilità - afferma - e a ciò che gli può succedere. Se si prendono due giovani che stanno commettendo un reato, uno ha diciotto anni e l'altro sedici, cosa succede? Che il 18enne viene arrestato e il minorenne viene rilasciato. Allora passa il messaggio sbagliato che non gli succede niente. E diventa un'arma a doppio taglio. Quando sono arrivata qui c'erano tanti furti poi siamo passati alle rapine ora agli accoltellamenti e agli omicidi”.

Il decreto Caivano

Il decreto Caivano, al di là della denominazione vuole dare una copertura a una fenomenologia che riguarda in generale la popolazione giovanile. “Per la parte che abbiamo curato come ministero dell'Interno – dice Matteo Piantedosi -  è dedicata essenzialmente alle misure di prevenzione a quelle formule giuridiche che attribuiscono anche all’autorità di Ps la possibilità di intercettare preventivamente la propensione al delitto dei giovani in un fase in cui è ancora possibile consegnarli a dei meccanismi di recupero''.

''Il mondo della droga – continua il Ministro - è cambiato e sta cambiando moltissimo negli ultimi anni l’età dei consumi anche quelli importanti si sta abbassando sempre di più - ha detto - Condiziona tanto situazioni che noi affrontiamo quotidianamente che sono legate allo spaccio della droga al riciclo del denaro. L'importante è cercare dei meccanismi di contrasto che non siano solo di polizia ma anche culturali tesi a frenare questi fenomeni''.