Strage di Ustica, la figlia del fondatore di Itavia Aldo Davanzali: "Amato doveva parlare prima, Macron dica la verita"
"Lo Stato ci ha ridato indietro poco o nulla rispetto al danno fatto, ma ripeto, prima di tutto conta la memoria delle 81 vittime".
La figlia maggiore di Aldo Davanzali, fondatore della compagnia aerea Itavia, Luisa Davanzali, ha reagito con una combinazione di sorpresa e gratitudine alle dichiarazioni rilasciate dall'ex presidente del Consiglio Giuliano Amato in merito alla strage di Ustica del 27 giugno 1980. Secondo Amato, il DC-9 dell'Itavia sarebbe stato abbattuto da un missile francese. "Il presidente Amato lo ringrazio per il coraggio, ma forse lui, come altri, dovevano farle prima queste dichiarazioni", ha commentato Luisa Davanzali. "In fondo sono state tirate fuori tesi, versioni, ipotesi, già note, di cui abbiamo già parlato".
Strage di Ustica, la figlia del fondatore di Itavia Aldo Davanzali: "Amato doveva parlare prima, Macron dica la verita"
La tragedia di Ustica ha portato a un cedimento strutturale del DC-9 dell’Itavia, una tesi che ha causato il ritiro della concessione alla compagnia da parte dell'allora Ministro dei Trasporti Rino Formica. Questo evento ha segnato non solo la fine dell'operato dell'Itavia ma anche un pesante fardello per l'imprenditore Aldo Davanzali, morto nel 2005. In un'intervista a Il Resto del Carlino ha dichiarato: "Nessuno ha mai chiesto scusa a lui e a noi per quell'accusa assurda", ha sottolineato Luisa Davanzali.
La figlia di Aldo Davanzali ha poi rivolto un appello alla Francia, dopo che Amato ha menzionato il coinvolgimento francese nell'incidente. "Amato ha chiamato in causa la Francia e allora io mi rivolgo al presidente Macron. Lui non c’era a quel tempo, ma se ha a cuore la verità e la giustizia faccia almeno una dichiarazione e soprattutto faccia prevalere la verità". Luisa Davanzali ha ribadito l'importanza della verità per le famiglie delle vittime e per loro stesse. Ha sottolineato che questa è una vergogna condivisa che pesa su molte persone e che la Francia dovrebbe riflettere sulle sue eventuali responsabilità. Ha poi aggiunto: "Non è mai troppo tardi. Detto ciò, resto fermamente convinta che il tempo lenirà le ferite e che la verità verrà a galla".
Dopo più di 43 anni dalla strage di Ustica, verità e giustizia continuano a sfuggire e il mistero avvolge ancora l'intera vicenda. L'accusa di danno strutturale ha pesato sia sull'Itavia che sulle attività imprenditoriali di Aldo Davanzali. Solo di recente, nel 2018, le figlie di Davanzali hanno ricevuto un risarcimento di 330 milioni, ma Luisa Davanzali ha chiarito che questa somma rappresenta una liquidazione nei confronti dell'Itavia, non un risarcimento completo nei loro confronti. "Oltre a essere stato un pioniere nel creare una compagnia per il trasporto aereo, nostro padre ha fatto tanto per il porto di Ancona, la sua città. Lo Stato ci ha ridato indietro poco o nulla rispetto al danno fatto, ma ripeto – ha sottolineato – prima di tutto conta la memoria delle 81 vittime".
Luisa Davanzali ha concluso con una nota di speranza, ricordando gli sforzi, rivelatisi inutili, suoi e di sua sorella per seguire le orme del padre nell'ambito dell'aviazione, nonostante le sfide incontrate.