Omicidio Tramontano, veleno per topi nel corpo di Giulia, ipotesi premeditazione: “Malori da dicembre confusi con gravidanza”

Altri elementi che indicherebbero la premeditazione sono il sequestro di confezioni di veleno per topi e il corpo della vittima bruciato

Le indagini sulla morte di Giulia Tramontano, la 29enne uccisa dal suo compagno Alessandro Impagnatiello, si arricchiscono di nuovi elementi.

Secondo quanto emerge dalle ultime analisi scientifiche, nel corpo della vittima sono state trovate tracce di sostanze tossiche compatibili con il contenuto delle bustine di topicida trovate nascoste nella cucina della casa della coppia.

Omicidio Tramontano, veleno per topi nel corpo di Giulia, ipotesi premeditazione: “Malori da dicembre confusi con gravidanza”

Nuovi elementi indiziari, tra cui il ritrovamento di tracce di sostanze tossiche nel corpo della vittima, il sequestro di confezioni di veleno per topi e le ricerche effettuate sul web da Alessandro Impagnatiello, rafforzano l'ipotesi che l'uomo abbia agito con premeditazione nell'omicidio della sua compagna, Giulia Tramontano, 29 anni, incinta di sette mesi.

Le indagini, coordinate dall'aggiunto Letizia Mannella e dal pm Alessia Menegazzo, hanno portato al ritrovamento di tracce di sostanze tossiche compatibili con il contenuto delle bustine di topicida trovate nascoste nella cucina della casa in cui la coppia conviveva. Queste tracce sono state trovate nell'organismo di Giulia Tramontano, ma anche in alcuni bicchieri e bottiglie trovati in casa.

Inoltre, Impagnatiello, che si trova in carcere con l'accusa di omicidio volontario, avrebbe cercato sul web, alcuni giorni prima del delitto, informazioni su come uccidere un essere umano con veleno per topi, come uccidere una donna incinta con il veleno e come avvelenare un feto.

Queste ricerche, insieme al fatto che Giulia Tramontano aveva già accusato malesseri ricondotti alla gravidanza, ma che potrebbero essere stati causati dal veleno, indicherebbero che Impagnatiello avrebbe pianificato l'omicidio della compagna già da tempo, più o meno da dicembre, cioè a quando risalgono le ricerche di Alessandro sul web.

L'aggravante per l'ergastolo

Altri elementi che indicherebbero la premeditazione sono il sequestro di confezioni di veleno per topi che Impagnatiello teneva in uno zainetto e il fatto che il corpo della vittima sia stato in parte bruciato. Sebbene questo sia un'aggravante, le bruciature rendono impossibili le analisi complete sul corpo della ragazza anche se gli inquirenti stanno effettuando ulteriori accertamenti per verificare se il feto di Giulia Tramontano sia stato avvelenato.

In base a questi nuovi elementi, la posizione di Alessandro Impagnatiello potrebbe quindi aggravarsi. Al momento, l'uomo è accusato di omicidio volontario, ma non è escluso che possa essere contestata anche l'aggravante della premeditazione, che porterebbe all'ergastolo.