Milano via Esterle, sgombero ex bagni pubblici per costruzione moschea, Lega: "Sala vuole un ghetto islamico"
I residenti della zona non vogliono che lo spazio diventi l'ennesimo luogo di culto islamico a Milano, essendocene già molti nella zona
Il Comune di Milano è in movimento, deciso a liberare gli ex bagni pubblici di via Esterle, situati nella zona di via Padova, allo scopo di costruire una moschea. Tuttavia, mentre l'attenzione è concentrata su questa trasformazione, numerosi altri luoghi occupati persistono, generando un degrado che crea disagio tra i residenti.
Milano via Esterle, sgombero ex bagni pubblici per costruzione moschea, Lega: "Sala vuole un ghetto islamico"
Nell'ottobre del 2022, la "Casa della Cultura Musulmana", un'associazione con sede a Milano, ha vinto un bando del Comune per ottenere il permesso di utilizzo degli ex bagni pubblici. L'intento dell'ente è di costruire una moschea in questa area. Questa scelta ha prevalso tra le numerose proposte avanzate al Comune da vari enti e associazioni interessate a quel spazio.
Gli inquilini dei locali in questione hanno avuto diversi incontri con i rappresentanti del Comune per cercare una soluzione abitativa per coloro che stavano lasciando la struttura, senza però trovare un accordo che possa andare bene a tutti. I primi a non approvare la costruzione di una moschea, sono i residenti della zona, appoggiati dalla Lega. Tuttavia, il Comune decide di procedere con lo sgombero del posto, iniziato stamattina all'alba, per la costruzione del luogo di culto.
Soluzioni insufficienti e proteste
La proroga per la cessione dello spazio, accordata fino alla fine di agosto, è stata concessa principalmente per cercare soluzioni alloggiative per gli occupanti. Tuttavia, la situazione rimane irrisolta. La Rete "Ci Siamo" ha affermato: "A metà luglio, dopo un incontro iniziale con il Comune, abbiamo concordato impegni reciproci. Noi abbiamo fornito un elenco con il numero di persone che risiedono qui, le loro età e occupazioni. L'Amministrazione avrebbe dovuto proporre soluzioni adeguate. Tuttavia, le alternative ipotizzate non si sono dimostrate praticabili: in un ostello sono disponibili soltanto due camere, per un totale di quattro posti letto. Inoltre, il costo ammonta a 450 euro a persona, un importo insostenibile per chi guadagna circa mille euro al mese". Insomma, il Comune per ora non riesce a trovare le risorse per poter aiutare a trovare nuovi alloggi a tutti gli sfrattati.
Lega: "Gli stranieri prima degli italiani, il Pd una vergogna"
I rappresentanti della Lega a Milano, Silvia Sardone e Samuele Piscina, hanno accolto favorevolmente l'evacuazione dopo sei anni di occupazione, ma hanno anche espresso preoccupazioni sull'atteggiamento del Comune, guidato dal Pd. "Spiace constatare l’atteggiamento del Comune guida Pd: silenzio totale sulle occupazioni di case popolari ed edifici dismessi, impegno a trovare soluzioni quando si deve fare la moschea. Segnaliamo, tra l’altro, che quest’area non è adeguata e non ha i requisiti per realizzare la moschea". Ricordano poi che i residenti della zona non vogliono che lo spazio diventi l'ennesimo luogo di culto islamico a Milano, essendocene già molti nella zona.
Sardone e Piscina concludono il loro intervento dicendo: "È pazzesco che il Comune di Milano non abbia soluzioni contro l’insicurezza e il degrado di questa periferia ma si impegni così tanto per far costruire una moschea. Evidentemente il loro obiettivo è fare di Via Padova un ghetto islamico, con ancora più problemi per il quartiere".