Milano, morta ciclista 28enne schiacciata da un camion in Porta Romana: è la quinta dall'inizio dell'anno
Ennesima ciclista morta a Milano, una 28enne è rimasta schiacciata da un camion all'incrocio tra viale Caldara e Piazza Medaglie d'Oro
Ennesima vittima in bici nelle strade di Milano, la quinta dall'inizio dell'anno. Si tratta di una giovane 28enne schiacciata da un camion per il trasporto terra all'incrocio di viale Caldara con Piazza medaglie d'oro, in zona Porta Romana. Il 54enne alla guida del tir è stato accompagnato dalla polizia locale all'Ospedale Policlinico in stato di shock e con ferite lievi.
Ciclista 28enne travolta ed uccisa da un camion a Milano, è la quinta vittima dall'inizio dell'anno
Il drammatico evento ha avuto luogo nella mattina di oggi, martedì 29 agosto, attorno alle 10:00. Secondo la ricostruzione il bilico muoveva in direzione viale Filippetti, arrivando da piazza Cinque Giornate. La ragazza stava pedalando sul lato sinistro del mezzo e sarebbe rimasta travolta forse durante una svolta del veicolo. Gli inquirenti, subito accorsi, hanno cominciato a visionare le immagini delle numerose videocamere di sicurezza della zona, per ricostruire le dinamiche dell'incidente. Secondo la Polizia Locale, le immagini raccolte escluderebbero la teoria "dell'angolo cieco" inizialmente ipotizzata, secondo la quale la ragazza sarebbe stata travolta dal tir nel mezzo di una svolta a destra, quando cioè pedoni e bici sono praticamente "invisibili" dall'abitacolo. La morte della 28enne segue di poche ore quella di Nicola Zezza, l'89enne investito nella tarda serata di ieri, lunedì 28 agosto, da un taxi in pieno centro.
La 28enne è la quinta ciclista vittima delle strade milanesi dall'inizio dell'anno, una scia di sangue iniziata l'1 febbraio con la tragica dipartita di Veronica d'Incà, 38enne investita (in una dinamica apparentemente molto simile a quella della 28enne) da un camion che stava svoltando tra viale Brianza e Piazzale Loreto. Il 20 aprile, poi, la 39enne Cristina Scozia era rimasta uccisa sotto le ruote di una betoniera nei pressi della Biblioteca Sormani. L'8 maggio un 55enne di origine cinese, investito da un tir tra via Comasina e via per Novate. L'ultima, fino ad oggi, in ordine di tempo era stata Alfina D'Amato, anche lei rimasta vittima di un mezzo pesante (nel suo caso una betoniera) in Piazza Durante.
Dopo l'ennesimo fatto di sangue, sui social aumentano in queste ore le critiche al sindaco Sala, accusato di una vera e propria "rivoluzione urbanistica" che, a detta di molti milanesi, avrebbe reso le strade della città invivibili, oltre che molto pericolose. La quinta vittima in pochi mesi sembrerebbe confermarlo. L'obbligo di sensori per la rilevazione dell'angolo cieco ai mezzi pesanti imposto a partire dal primo ottobre prossimo dal comune, poi, viene criticato da molti utenti online come mero palliativo ad un problema considerato ben più grave, ovvero lo stato di apparente anarchia nel quale Palazzo Marino è accusato di aver abbandonato le strade cittadine, in particolare per quanto riguarda il tema della circolazione di bici e monopattini elettrici. Una delle idee più ricorrenti su blog e social è che l'obbligo che scatterà ad ottobre serva a scaricare sui mezzi pesanti la responsabilità di morti che, come dimostra il drammatico incidente di oggi, hanno talvolta ben poco a che vedere con gli ormai famosi "angoli ciechi".