Discoteche in crisi nel periodo estivo in Italia, con un meno 30% di ingressi e i gestori dei club si preoccupano
Vari i motivi del calo, dalle feste abusive alla flessione dell'interesse nei giovani, senza dimenticare la mancanza di novità nel settore
Brillano meno le luci delle discoteche italiane, un tempo perno inamovibile del divertimento notturno. Quest'estate nel nostro Paese gli ingressi sono stati addirittura il 30% in meno rispetto all'anno scorso, un dato indubbiamente significativo. Anche perché l'offerta d'intrattenimento negli anni si è diversificata. Alla Generazione Z piace frequentare ristoranti diventati sempre più curati e sono esplose mode come chiringuiti, feste in campagna e party in villa, non sempre, però, all'insegna della legalità. «L'abusivismo dilaga», denunciano i gestori dei locali da ballo. Ma è solo colpa della concorrenza sleale o siamo entrati in una nuova epoca? Durante la pandemia i club sono stati le prima attività a chiudere e le ultime a riaprire. Oltre al danno economico, si sono perse "annate" di giovani che non hanno maturato l'abitudine al dancefloor, bensì alla movida da strada, agli eventi all'aperto, meglio se gratis. Il motivo di aggregazione non è più solo il luogo fisico: conta l'esperienza, la qualità dell'offerta. Nel settore appare evidente una stanca generale, senza contare gli improvvisati che aprono e chiudono, ma oggi conta la qualità. Però non si fanno più i numeri come nelle serate di un tempo. A Riccione lo storico Cocoricò teneva aperto praticamente tutte le date estive, ma quest'anno si è limitato a soli venti appuntamenti. Oggi quei numeri non si posso più realizzare perché mancano i giovani. Per loro si è moltiplicata l'offerta alternativa, come pub e chioschi con dj set e musica fino a tardi. Non tutti con la licenza per il ballo. «Non è il modello discoteca ad essere in crisi, ma il mercato delle discoteche», puntualizza il presidente del Silb-Fipe Emilia-Romagna Gianni Indino. La causa? «Il proliferare dell'abusivismo. Oggi ci vuole coraggio per investire in una discoteca quando il locale vicino fa l'abusivo e le amministrazioni fanno spallucce», denuncia. Le discoteche, dunque, sono in declino? A rilevare il fenomeno è stato di recente pure lo storico direttore di Radio Deejay, Linus, da anni presente a Riccione con i concerti della sua radio. Lui ha più volte parlato di una «mancanza di visione imprenditoriale» in Italia rispetto all'estero. Lì «le cose vanno molto meglio». Qualcuno vada a Ibiza a vedere come un'intera isola riesca a reggersi con il business dell'entertainment non solo notturno ...