Omicidio Tramontano, "come avvelenare un feto": nuova scoperta choc tra le ricerche web di Impagnatiello

Un altro aspetto da chiarire riguarda i complici nel delitto: l'analisi del materiale che avvolgeva il corpo di Tramontano ha portato al recupero di un capello, sul quale verrà effettuato il test del DNA

Le indagini sull'omicidio di Giulia Tramontano e del suo nascituro, Thiago, continuano a gettare luce su un caso ancora pieno di interrogativi. L'ex fidanzato, Alessandro Impagnatiello, è al centro dell'inchiesta, e le recenti scoperte delle sue ricerche web sul suo computer stanno rivelando dettagli inquietanti.

Omicidio Tramontano, "come avvelenare un feto": nuova scoperta choc tra le ricerche web di Impagnatiello

Le autorità investigative hanno scoperto che Impagnatiello aveva effettuato diverse ricerche online riguardanti metodi per uccidere e occultare un cadavere già diversi giorni prima della sera in cui ha ucciso la sua compagna con 39 coltellate. Sebbene abbia negato più volte di aver pianificato l'omicidio, i dettagli emersi dal suo computer raccontano una storia completamente diversa.

Secondo quanto rivelato, il 30enne aveva condotto approfondite ricerche anche riguardo all'omicidio del bambino che Giulia portava in grembo. La procura ha scoperto che Impagnatiello aveva inserito nel motore di ricerca domande come "come uccidere una donna incinta con il veleno" o "come avvelenare un feto". Da queste ricerche, si ipotizza che Impagnatiello non desiderasse il piccolo Thiago nella sua vita e potrebbe aver cercato di porre fine alla sua esistenza ancor prima che venisse alla luce.

Thiago, il veleno e la relazione con l'amante

Gli inquirenti ipotizzano dunque che Impagnatiello avesse intenzione di uccidere sia la compagna che il bambino che portava in grembo, poiché considerava Thiago un ostacolo per la sua nuova relazione. Si sospetta che potrebbe aver somministrato del veleno alla donna prima dell'aggressione, con l'obiettivo di uccidere il figlio non ancora nato. L'analisi del computer non lascia dubbi agli inquirenti: l'omicidio era premeditato. Per confermare questa teoria però, bisognerà aspettare la fine di tutte le analisi sul corpo di Giulia e Thiago.

Il capello sul corpo di Giulia: un complice non identificato

Nel frattempo, l'indagine medico-legale è in corso per fornire una visione completa delle accuse nei confronti di Impagnatiello. Le risposte a molte domande chiave dovrebbero emergere entro settembre. Solo allora avremo una comprensione più chiara della verità dietro questo crimine e fino a che punto è giunta la crudeltà dell'assassino. La relazione finale redatta sulla base di tutti gli elementi raccolti sarà essenziale nella definizione delle circostanze aggravanti, tra cui la premeditazione.

Un altro aspetto da chiarire riguarda i possibili complici nel delitto. L'analisi del materiale che avvolgeva il corpo di Tramontano ha portato al recupero di un capello, sul quale verrà effettuato il test del DNA per escludere il coinvolgimento di altre persone oltre a Impagnatiello. Al momento, sembra che la madre di Impagnatiello non sia coinvolta. Le indagini si concentreranno anche sul momento della morte della giovane donna, per stabilire se è deceduta dopo la prima coltellata o in seguito. Questo potrebbe influire sull'aggravante di crudeltà nell'atto omicida.

Gli inquirenti stanno cercando ulteriori risposte nei materiali utilizzati da Impagnatiello per occultare il cadavere e nei reperti biologici trovati nella casa dove è avvenuto l'omicidio.