Stephan, bimbo morto alle Terme di Cretone, il bagnino indagato: "ho azionato svuotamento e sono andato via, pensavo vasca fosse vuota”

Il bagnino 18enne, indagato insieme a un collega suo coetaneo e a due amministratori della struttura, ha raccontato agli inquirenti di aver azionato il meccanismo di svuotamento e di essersi allontanato convinto che la vasca fosse vuota: la piscina non era dotata della grata di protezione

Continuano le indagini della Procura di Tivoli sulla tragica morte di Stephan Bakaney, il bimbo di 8 anni risucchiato dal tombino di scolo di una piscina alle Terme di Cretone, a pochi passi da Roma.

Stephan morto alle Terme di Cretone, il bagnino si è allontanato dalla piscina durante lo svuotamento

La testimonianza di uno dei bagnini indagati insieme a un collega e due gestori della struttura, ha di fatto confermato l’assenza della grata di protezione e la responsabilità nello stesso nella mancata vigilanza della piscina: “Ho azionato il meccanismo di svuotamento e mi sono allontanato convinto che nella piscina non ci fosse nessuno, anche perché il perimetro era delimitato da una corda. Ci dicevano di fare in fretta a svuotare le vasche per non pagarci lo straordinario e per questo la grata a copertura del tombino di scolo non veniva posizionata, così che il deflusso dell’acqua fosse più veloce” ha raccontato l’uomo agli investigatori, circostanza poi ripetuta anche dal suo avvocato.

L’annegamento a causa di un vortice

Il piccolo è annegato a causa di un vortice che si è creato nella piscina e che lo ha risucchiato verso il canale di scolo: la tragedia è avvenuta in orario di chiusura e nonostante il tempestivo intervento del padre e di altre persone che hanno lottato per salvarlo, per il piccolo non c’è stato niente da fare.

Nonostante ciò però, i bagnini avrebbero dovuto controllare che in acqua non ci fosse nessuno prima di procedere con lo svuotamento della vasca, al di là del fatto che vi fosse o meno la grata.

Continuano le indagini della Procura di Tivoli

Dopo l’accaduto continuano a ritmo serrato le indagini dei carabinieri di Monterotondo che vogliono capire se questo metodo fosse stato adottato già altre volte e quindi, se altri bagnanti hanno rischiato allo stesso modo di essere risucchiati sul fondo della vasca.

Secondo i primi accertamenti condotti dai militari, la piscina principale in cui è annegato il piccolo, richiede all’incirca due ore per lo svuotamento completo, dunque dalle 18 alle 20 e con la rimozione della grata di protezione si risparmiano all’incirca 20 minuti, tempo di permanenza che se prolungato, a detta del bagnino indagato, non sarebbe stato retribuito come lavoro straordinario.

Ma non torna il perché Stephan fosse in acqua al momento dello svuotamento della piscina. Chi doveva vigilare sulle vasche o sul rispetto dell’ordine di uscire dall’acqua alle 18? Sicuramente il bagnino che, agli inquirenti, ha detto di aver ricevuto l’ordine di azionare il meccanismo e di essersi poi allontanato dalla vasca convinto che non ci fosse nessuno perché il perimetro della piscina era stato interdetto da una corda che però, non è stata sufficiente ad evitare la tragedia.

I funerali del piccolo Stephan

I funerali di Stephan si terranno oggi a Castel Madama dove il sindaco ha indetto il lutto cittadino.