Ordine di Malta commissariato, Papa Francesco: “E’ un ordine sovrano ma anche religioso, non può esistere una chiesa nella chiesa”
Il Papa ha sciolto il Sovrano Consiglio nominandone uno provvisorio e affidandosi in tutto e per tutto al cardinale Silvano Maria Tomasi, che con il luogotenente John T. Dunlap, preparerà il capitolo generale straordinario
Papa Francesco è intervenuto nella contrapposizione in piedi da tempo tra il Vaticano e i Cavalieri di Malta, sciogliendo il secolare ordine e commissariando di fatto, il Sovrano Militare Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Gerusalemme di Rodi e di Malta. I motivi, sono racchiusi in una missiva scritta da Papa Bergoglio che ha anche promulgato la nuova Carta Costituzionale e il relativo codice Melitense disponendone l’immediata entrata in vigore.
Ordine di Malta commissariato, le motivazioni in una missiva, nominato consiglio provvisorio
Bergoglio ha spiegato le motivazioni del suo provvedimento richiamando la sentenza emessa dal Tribunale cardinalizio nel 1953. In essa, infatti, si legge che le “prerogative inerenti all’Ordine come soggetto di diritto internazionale, che sono proprie della sovranità, non costituiscono tuttavia nell’Ordine quel complesso di poteri e prerogative, che è proprio degli enti sovrani nel senso pieno della parola”. Infatti, quello di Malta è “un Ordine religioso, approvato dalla Santa Sede. Esso persegue, oltre la santificazione dei suoi membri, anche fini religiosi, caritativi e assistenziali”. Inoltre, “le due qualità di Ordine sovrano e di Ordine religioso sono intimamente connesse tra di loro. La qualità di Ordine sovrano della istituzione è funzionale, ossia diretta ad assicurare il raggiungimento dei fini dell’Ordine stesso e il suo sviluppo nel mondo”. “Quindi, – ha sottolineato Francesco – essendo un Ordine religioso, dipende, nelle sue diverse articolazioni, dalla Santa Sede”. In altre parole, “non può esserci una chiesa nella chiesa”.
Revoca delle cariche e novità nella durata dei mandati
Per questi motivi sono state revocate le alte cariche ed è stato sciolto l’attuale Sovrano Consiglio, con la nomina di uno provvisorio composto da 13 membri tra cui: Alessandro de Franciscis, presidente del Bureau des Constatations Médicales di Lourdes, l’istituzione che esamina le guarigioni scientificamente inspiegabili avvenute nella cittadina francese; il capitolo generale straordinario convocato per il 25 gennaio 2023, sarà invece preparato dal cardinale Silvano Maria Tomasi e il luogotenente John T. Dunlap. A tal proposito Bergoglio, ha scritto nella sua missiva: “Confermo tutte le facoltà attribuite in passato al mio delegato speciale fino alla conclusione del capitolo generale straordinario, che sarà co-presieduto da lui e dal luogotenente di Gran Maestro. Ciò, nonostante qualsivoglia norma o disposizione di legge contraria, come pure qualsiasi privilegio o consuetudine, anche degni di nota, che possano essere contrari a questa mia decisione”.
Il Sovrano consiglio provvisorio mira ad eleggere il nuovo Gran Maestro entro il mese di marzo 2023, scegliendo tra circa 35 eleggibili.
E, a proposito della nuova Carta Costituzionale promulgata da Papa Francesco, il mandato non sarà più a vita ma avrà carica decennale, rinnovato per una sola volta e con limite di età fissato a 85 anni, esteso non solo al primo ceto ma anche al secondo ceto, con le donne che sono completamente equiparate agli uomini, tranne che per lo status di consacrati.
La soddisfazione del cardinale Tomasi
“A seguito delle paterne parole del Santo Padre a cui tutti noi siamo filialmente riconoscenti, desideriamo anzitutto ricordare con grato animo la costante presenza ed attenzione con cui egli, sulle orme dei suoi predecessori, ha seguito e accompagnato in questi anni l’evolversi del percorso di riforma. È arrivato dunque il momento di camminare uniti verso l’imminente capitolo generale straordinario, guidati dalla nuova Carta costituzionale e Codice che benevolmente il Santo Padre ha promulgato oggi 3 settembre 2022, quale sintesi del grande lavoro svolto dal governo dell’Ordine e dal delegato speciale coadiuvato dal suo gruppo di lavoro. Per favorire questo passaggio e concretizzare le prospettive così aperte, il luogotenente di gran maestro, unitamente al governo provvisorio e al delegato speciale, guideranno l’Ordine confidando nella preghiera, nel senso di unità e nella dedizione di tutti i membri e i volontari così che si accresca sempre più il carisma melitense nel servizio spirituale, caritativo, assistenziale, diplomatico e umanitario. Noi cavalieri, dame e volontari dell’Ordine ci impegneremo con rinnovato slancio a vivere con fervore il carisma della tuitio fidei et obsequium pauperum donatoci da Dio per tramite del beato Gerardo nostro fondatore” ha detto il cardinale.
La soddisfazione del Sovrano Ordine del Tempo: “Risarcimento morale”
Apprezzamento per l’azione del Papa arriva anche dal Sovrano Ordine del Tempio che affida le sue riflessioni a una nota: “Apprendiamo con soddisfazione che il Sovrano Militare Ordine di Malta è stato commissariato dal Papa. Ciò costituisce un parziale risarcimento per noi Poveri Cavalieri di Cristo che, anche a causa della totale assenza di aiuto da parte dei “Cavalieri di Malta”, abbiamo subito umiliazioni e saccheggi, oltre a essere stati vittime dei tremendi roghi al termine del processo di Chinon del 1307-14 in forza del quale il nostro Ordine è stato sospeso e molti Cavalieri Templari torturati (300 su 30.000, per cui 29.700 Cavalieri hanno continuato a lavorare segretamente) e mandati sul rogo dalla Chiesa di Roma e dal Papa Clemente V. I suoi beni sono stati incamerati dal Re di Francia (la fine della sua miserabile schiatta s’è compiuta il 21 gennaio 1793 a Parigi con la decapitazione di Luigi XVI grazie anche al nostro segreto ma determinante contributo), dalla Chiesa di Roma (il cui atteso giudizio è alle porte) e proprio dai Cavalieri di Malta (allora Cavalieri Ospitalieri di San Giovanni) che, nonostante gli innumerevoli, fraterni, disinteressati e determinanti aiuti avuti da noi in Palestina tra il XII e il XIII secolo – per cui sono morti sul campo migliaia di Templari per difenderli dalle orde dell’Islam – non hanno sentito il dovere morale di spendersi per noi e di sottrarci al martirio, oltretutto senza opporsi alla criminale e diabolica bolla papale Vox in Excelsio promulgata il 22 marzo 1312 con la quale sono stati decisi la soppressione provvisoria, ovvero senza giudizio né condanna, dell’Ordine Templare e il sequestro dei suoi beni, in gran parte regalati proprio agli Ospitalieri, cioè ai Cavalieri di Malta, che li hanno accettati. A noi Templari non piacciono i conti in sospeso, e quando se ne chiude uno siamo contenti. Ma non basta, anche se in forza della decisione vaticana di ieri ci sentiamo più sollevati. In ogni caso la nostra lotta continua per un Mondo riconsegnato all’Ordine Naturale e a Nostro Signore Gesù Cristo per il quale combattiamo da 904 anni”.