I nostri nonni hanno combattuto i nazifascisti, la nostra generazione difende le perversioni sessuali: a ognuno i suoi ideali
L'unico ideale rimasto alla sinistra italiana è la difesa della queer family
Oggi è Ferragosto. Mentre impazza la polemica sui prezzi folli degli stabilimenti balneari italiani rispetto a quelli più abbordabili degli stabilimenti albanesi, vorrei sommessamente ricordare che a poca distanza dal nostro Paese è in corso una guerra che rischia di espandersi a Paesi membri dell’Unione Europea. Qualunque cosa si possa pensare di questa guerra, è un dato di fatto che faccia paura. Molti autori (tra i quali Davide Rossi e Giorgio Bianchi, per limitarsi all’Italia) hanno giustamente evidenziato che da tre anni e mezzo a questa parte la paura è diventata la costante della nostra vita, lo strumento col quale i potenti del mondo ci inducono ad accettare una progressiva riduzione dei nostri diritti umani e costituzionali. Lo scambio è sicurezza apparente in cambio dei diritti: penso al diritto di rifiutare un trattamento sanitario obbligatorio, ma non dimentico l’orrore dei lock-down imposti con DPCM. Nella storia dell’umanità, i periodi felici sono quelli in cui prevale la speranza collettiva. La convinzione che esistano le condizioni per vivere una vita migliore delle generazioni che ci hanno preceduto è ciò che di meglio possa succedere a una società organizzata. Togliere completamente questa speranza significherebbe perdere il consenso politico. Per tale motivo, i potenti del mondo (e penso ad esempio a Klaus Schwab del World economic forum) hanno scritto più volte che l’utilizzo della paura debba essere mitigato da quello della speranza. In sintesi, si diventa schiavi ma ci viene concesso di praticare una sessualità totalmente libera, nella cinica consapevolezza che il sesso non ostacola il Great Reset ma anzi ne è parte integrante in quanto demolisce la famiglia tradizionale che è la prima cellula vitale della società. Circola da tempo sui social media una frase illuminante del filosofo Guenther Anders. “Per soffocare in anticipo ogni rivolta, non bisogna essere violenti. I metodi del genere di Hitler sono superati. Basta creare un condizionamento collettivo così potente che l’idea stessa di rivolta non verrà nemmeno più alla mente degli uomini. L’ideale sarebbe quello di formattare gli individui fin dalla nascita limitando le loro abilità biologiche innate. In secondo luogo, si continuerebbe il condizionamento riducendo drasticamente l’istruzione, per riportarla ad una forma di inserimento professionale. Un individuo ignorante ha solo un orizzonte di pensiero limitato e più il suo pensiero è limitato a preoccupazioni mediocri, meno può rivoltarsi. Bisogna fare in modo che l’accesso al sapere diventi sempre più difficile e elitario. Il divario tra il popolo e la scienza, che l’informazione destinata al grande pubblico sia anestetizzata da qualsiasi contenuto sovversivo. Niente filosofia. Anche in questo caso bisogna usare la persuasione e non la violenza diretta: si diffonderanno massicciamente, attraverso la televisione, divertimenti che adulano sempre l’emotività o l’istintivo. Affronteremo gli spiriti con ciò che è futile e giocoso. È buono, in chiacchiere e musica incessante, impedire allo spirito di pensare. Metteremo la sessualità al primo posto degli interessi umani. Come tranquillante sociale, non c’è niente di meglio. In generale si farà in modo di bandire la serietà dell’esistenza, di ridicolizzare tutto ciò che ha un valore elevato, di mantenere una costante apologia della leggerezza; in modo che l’euforia della pubblicità diventi lo standard della felicità umana”. Queste parole, scritte nel 1956, appaiono oggi veramente profetiche e ci fanno capire che tutto quanto sta succedendo è frutto di un progetto ben orchestrato per evitare che gli abitanti di questo nostro piccolo mondo si rivoltino contro i potenti in nome di quell’equità sociale, di quelle pari opportunità, di quella dignità di ciascuna vita umana, di quel rifiuto di una società basata unicamente sull’usura e sulla prevaricazione del più forte sul più debole che dovrebbero ispirare l’azione di ciascuno di noi e soprattutto l’azione politica di ciascuno dei nostri rappresentanti. Al contrario, mai come oggi, l’unica preoccupazione della sinistra sembra essere quella di rendere lecita e incoraggiata ogni forma di perversione sessuale, pedofilia inclusa. Questa società mi fa orrore e mi vergogno della mia impotenza. L’Occidente precipita nel baratro a causa di chi non percepisce la gravità della minaccia. Mentre l’unica preoccupazione diventa appagare il proprio scroto, mentre l’unica speranza di miglioramento della società diventa l’abolizione della famiglia tradizionale o il diritto di essere maschio ma considerarsi femmina ed essere trattata come tale (per non parlare del caso limite della legalizzazione della pedofilia), i potenti del mondo continuano indisturbati a perseguire i loro obiettivi. Cantate pure in chiesa O bella ciao, ma ricordatevi che i partigiani non combattevano per il diritto di prenderlo in quel posto.