Clima, la lettera (censurata dai media) di Clintel Italia a Mattarella
Le democrazie occidentali sempre più negative e autoritarie; ma l'informazione non prova neanche a contrastare il potere, ormai si vende in modo perfino orgoglioso.
Noi ce la prendiamo con Alain Elkann che è un personaggio in fondo patetico, sopravvissuto di un casato di parassiti nobilitato dalla foglia di fico dell’Avvocato che sapeva rubare con classe ineguagliata. Noi infieriamo con un ereditiero che solo il giornalista poteva fare, per dire uno infilato nell’intreccio delle relazioni d’alto bordo, che odia chi non ne riconosce il rango, la gioventù brutale dei lanzichenecchi. Ma l’informazione vera, certificata è molto peggio di Elkann. Guardo i miei colleghi e non li riconosco, mi sembrano non lanzichenecchi ma una specie diversa, aliena. Non capisco come ci si posa umiliare tanto e per cosa: per un partito che ti ha messo dentro, per una direzione? Leggo che la falsa svagata Elly, con la ferocia tipica dei mocciosi ricchi, sta praticando una lottizzazione spietata in Rai, ma la lottizzazione è uno di quei reati di gruppo, ad ammucchiata, c’è chi lottizza, chi accetta e c’è il lottizzato che non si sottrae. Ne deriva un modo di informare lunare, oltre la menzogna. No, io non capisco come si possa arrivare a mentire in questo modo insano, perfino paranoico, sui cambiamenti climatici che non ci sono, sono una truffa politica, nascondono l’odio per l’uomo capitalista e imprenditore, portano alla palingenesi del socialismo che storicamente è quello che ha sempre inquinato di più. Guardo le facce e non so se mi fanno più ribrezzo o pietà: pure loro debbono campare, d’accordo, ma chissà come si vive senza più una coscienza, una decenza. Rodi, l’Egeo, come la Sicilia, arrostiscono sotto roghi appiccati da piromani e da mafiosi, e loro: sì, sono dolosi ma è colpa dei cambiamenti climatici. Come infilare una contraddizione insanabile in una frase e non vergognarsene.
Tutto è colpa dei cambiamenti climatici, anche gli affari mafiosi per 1,5 miliardi di euro sul fotovoltaico affidati ai prestanome di Messina Denaro, anche gli alberi che volano via perché i Comuni non hanno mai curato il patrimonio boschivo e l’arredo naturale, non hanno mai verificato forza e tenuta delle radici. I soliti scout, che derivano dall’ideologia di un pedofilo, Baden Powell, portano regolarmente i loro lupetti e coccinelle, odiosi già dal ruolo, in crepacci, burroni, ghiacciai, incendi, trombe d’aria e poi si dà la colpa ai cambiamenti climatici. Questa informazione demente e ladra passa di emergenza in isteria, poi le smette, poi le recupera. Sbarcano attualmente sui 2000 clandestini al giorno, Lampedusa e il sud tutto sono oltre il disastro, in un anno fa settecentomila disperati in più, disposti a tutto e al peggio, ma per l’informazione non esistono più: né per la destra che li considerava come la peste nera, né per la sinistra che per gli abusivi pretendeva condizioni vitali da sultanato. Oggi questa massa di umanità ora stracciona ora cannibale non interessa a nessuno, oggi ci sono i cambiamenti climatici.
Questa informazione pratica la menzogna sistematica su tutto: afferma che ogni giorno è il più torrido degli ultimi sei milioni di anni, dice che un maschio ha le mestruazioni e la menopausa, che può partorire e allattare, che il sesso è un costrutto sociale, pubblica foto criminali di travestiti che “allattano” neonati, esalta giovani assassini o fuori di testa, pratica il garantismo a senso unico per i killer, nega che i preparati anticovid abbiano effetti letali, registra continue morti improvvise, a centinaia di migliaia, come accidentali, come cosa consueta, mentre non le pare tale la grandinata “dai chicchi come limoni”. Ho 59 anni e di precipitazioni simili ne ho sempre viste, ho sempre visto le macchine mitragliate, le sventagliate di vento e pioggia in luglio, il tracimare per le strade, i 38 gradi all’ombra, il giorno fatato di Italia Brasile del 1982 in Spagna c’erano 35,4 gradi e più o meno lo stesso in Italia, il primo ottobre del 1975 a Manila, dove si sfidarono per la terza volta i pugili Muhammad Ali e Joe Frazier di gradi ce n’erano 48 con una umidità praticamente del 100%. Un giornalista dovrebbe riferire tutto questo, perché è la verità dei fatti, dei dati, delle memorie, e invece mentono tutti, senza paura e senza rimorso. Così vuole l’Unione Europea che destina almeno 1 miliardo alla propaganda mascherata da informazione: clima, vaccini, alimenti sintetici, auto elettrica, tutto in pasto a questo giornalismo prostituito, che rivendica il meretricio: “Se no prendono un altro e io alla carriera ci tengo”. Sanno cosa stanno facendo, sanno di avere venduto l’anima a mille diavoli, ma se l’hai venduta l’anima non l’hai più e quindi non disturba oltre. Si contorce ogni realtà anche quando muore uno famoso, regolarmente di colpo o per malattie che nessuno riesce a spiegare. I cambiamenti climatici, più precisamente l’odio verso l’uomo individuale, che intraprende, rischia e non si attacca al tram dello stato, consentono diversi risultati: in senso politico, puntellano la sinistra fallimentare e farneticante, in senso economico favoriscono le grandi rapine della modernità, in senso sociale consentono l’alibi passepartout per qualsiasi nefandezza, in senso sovranazionale infilano sotto l’ombrello europeo, in senso personale portano a luminose carriere, infine, in senso psicologico, confortano nel conformismo spartito che ormai sta bene anche alla Chiesa la quale ha rinnegato i comandamenti classici: non rubare, non dire falsa testimonianza. Ne risentono la lealtà professionale e la realtà fattuale, con conseguenze non indolori se è vero che, con una informazione più onesta e meno fanatica, si sarebbero potute evitare alcune centinaia di migliaia di reazioni avverse, non di rado letali. Per limitarsi solo ai vaccini. Oggi si replica col clima e ancora una volta l’italiano numero uno, Mattarella, ribadisce la sua sensibilità democristiana, il potere si esercita in modo felpato ma all’occorrenza tracotante e violento: dice quello che tutti dovrebbe tutelare e rappresentare: Covid o clima le cose stanno come dico io e non è lecito discutere. Vuole soffocare la commissione d’inchiesta sulle nefandezze di cui è stato garante e vuole tutelare la connessione isterica tra morbo e clima, quest’ultimo niente affatto “in pericolo”, come gli ricorda in una lettera aperta Clintel Italia, sodalizio di scienziati raziocinanti: vale la pena di riprodurla sia per la fondatezza delle obiezioni sia in considerazione della quasi totale oscurità coi i media la condannano.
“Noi di Clintel-Italia, già promotori della Petizione «Non c’è alcuna emergenza climatica» inviata al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, e autori del recente volume «Dialoghi sul Clima, tra emergenza e conoscenza» curato da Alberto Prestininzi, manifestiamo preoccupazione per l’allarme che i mezzi di comunicazione stanno lanciando in ordine ad una emergenza climatica di presunta origine antropica. Questo ingiustificato allarme sta inquinando le coscienze anche di responsabili politici ad alti livelli, circostanza che induce ad affrontare problemi di rischio vero, non con la prevenzione, ma con misure che, di fatto, neanche affrontano i problemi. L’emergenza climatica che genera panico e preoccupa i più attiene al fatto che la temperatura media globale sarebbe circa 1 grado superiore a quella di oltre un secolo fa. A questo fenomeno, che è naturale, e non necessariamente sgradevole, si stanno attribuendo, senza alcuna ragione scientifica, tutti gli eventi meteorologici severi e, con essi, tutti i danni che sino agli anni Ottanta erano inquadrati nelle attività di prevenzione e studiati attraverso l’analisi del rischio, dove la vulnerabilità umana era l’elemento essenziale. Per esempio, si attribuiscono a codesto grado di temperatura superiore al valore di oltre un secolo fa, decessi per ondate di calore, fenomeni siccitosi, fenomeni alluvionali, e altro ancora. Coloro che suonano l’allarme hanno anche la loro ricetta: impegnare trilioni di euro dei contribuenti e attuare la transizione energetica, la parola magica che sarebbe la loro promessa per la soluzione dei detti problemi. Purtroppo è proprio la transizione energetica la vera causa dei problemi citati. Essa, perseguìta ormai da oltre vent’anni, ha comportato, da un lato, l’aumento del costo dell’elettricità, circostanza che ha aumentato, tra i più deboli, il numero di persone che non possono permettersi la climatizzazione degli ambienti ove vivono o lavorano, che da sola eviterebbe non quel singolo grado in più cui il riscaldamento globale attiene, ma i 15-20 gradi in più delle ondate di calore che sempre hanno colpito in estate, e oggi non più che nel passato. Dall’altro lato, la transizione energetica promessa quale panacea per combattere le conseguenze indesiderate dei fenomeni siccitosi o alluvionali, in realtà aggrava queste conseguenze, perché esse si combattono non con le installazioni di impianti eolici o fotovoltaici, come la transizione energetica pretende di fare, ma attraverso le attività di prevenzione, già indicate dalla Legge 183/89 costruita con gli studi della Commissione De Marchi. Prevenzione che le Autorità di Bacino, ora di Distretto, propongono con interventi di Pianificazione territoriale e la realizzazione di opere per il governo delle acque (dighe, casse di espansione, etc.). La transizione energetica toglie anche risorse ad un altro grande e reale rischio, il rischio sismico, oscurato, nei media e nei discorsi dei responsabili politici, dal rischio finto del clima che cambia. Noi di Clintel-Italia stigmatizziamo l’illusione della transizione energetica che sta abbagliando l’opinione pubblica e alcuni politici ai massimi livelli. Stigmatizziamo la disinformazione diffusa da tutti gli organi di stampa e di comunicazione di massa, che evitano ogni confronto su quello che è il vero problema che colpisce l’umanità, soprattutto nelle sue componenti più deboli: la disponibilità d’energia abbondante e a costi accessibili. Stigmatizziamo il rifiuto da parte di chi brandisce il terrore del finto allarme climatico a confrontarsi sugli aspetti tecnico-scientifici del presunto allarme da essi lanciato e dalle false soluzioni da essi proposte”.
Agli scienziati, quelli seri, non si risponde e Mattarella non risponde. E che potrebbe rispondere, del resto? Che le cose stanno come dice Clintel? Che il potere mai era sembrato blindato, autoreferenziale, irresponsabile fino a questo punto? Che le democrazie autoritarie o illusorie hanno preso piede in Occidente e sempre meno si distinguono dalle satrapie o dalle dittature? Ma quando si arriva a leggere che il caldo scioglie i semafori e i treni, quando si assiste alle farse di quella aspirante attrice con urgente bisogno di una parrucchiera, non è più un delirio da Greta o Alessandro Gassman e il cittadino comune dovrebbe procedere di conseguenza, non ascoltando più nessuno.