Michelle Causo, in 100 devastano casa del killer durante manifestazione: “Lo Stato dov’è?”, denunciati

Un gruppo di 100 giovani si è staccato dal corteo e si è recato nella palazzina di via Dusmet, dove si è consumato il delitto, forzando il portone di ingresso. Una volta entrati hanno rimosso i sigilli dalla casa del killer posta sotto sequestro e l'hanno devastata in segno di protesta. Ripresi dalle telecamere della polizia scientifica, saranno identificati e denunciati: hanno tutti tra i 15 e i 18 anni

Doveva essere un corteo pacifico quello organizzato ieri dal comitato Torrevecchia, in ricordo di Michelle Causo ad un mese dal brutale omicidio della 17enne, in cui è stata uccisa a coltellate da un coetaneo cingalese e poi abbandonata in un carello della spesa a Primavalle.

La manifestazione, autorizzata dalla Questura, è partita da via Torrevecchia per arrivare a Primavalle. Un corteo pacifico, come voluto dagli organizzatori, che però è poi sfociato in violenza a causa di un gruppo di 100 giovanissimi di età compresa tra i 15 e 18 anni, che hanno forzato con violenza il portone della palazzina in via Dusmet dove si è consumato il delitto.

Michelle Causo, in 100 devastano la casa del killer, rimossi i sigilli

I ragazzi, hanno così rimosso i sigilli e si sono introdotti nell’appartamento in cui viveva il 17enne cingalese ora in carcere per l’omicidio di Michelle.

Hanno devastato la casa in segno di protesta per la morte della 17enne e nel mentre sono stati ripresi dalle telecamere della polizia scientifica che provvederà ad identificarli e denunciarli.

Tensione con l’appello della madre della 17enne

Durante il corteo ci sono stati anche attimi di tensione con la polizia schierata per ragioni di ordine pubblico, si sono levati infatti diversi cori in cui alcuni manifestanti urlavano “via via la Polizia”.

I toni sono stati smorzati in seguito dalla mamma di Michelle che era in testa al corteo. La donna dal megafono ha invitato tutti alla calma: “Nessuno vuole la violenza, in primis Michelle, ma il ragazzo deve essere punito come merita. Queste cose devono finire per sempre. Lo Stato faccia il proprio lavoro perché è complice anche lui - ha detto ai manifestanti che chiedono l’ergastolo per il ragazzo arrestato - Un delinquente del genere non doveva stare a casa. Precedenti c’erano stati e nessuno ha fatto niente”.

Lo sfogo del papà

Le fa eco anche il papà della giovane, che invoca l’ergastolo: “Ergastolo, ergastolo - urla l’uomo - Mia figlia a casa non ci torna. Quel ragazzo aveva precedenti per rapina e per aver rubato l’identità alle ragazzine. Tre volte avevano proposto gli assistenti sociali alla madre, che puntualmente li ha rifiutati. Se li avesse accettati, tutto questo non sarebbe successo. E lo Stato non ha fatto niente”.