Greta Thunberg pronipote del banchiere Lionel Walter Rothschild: la notizia che gira in Rete, ma è un fake
L’attivista svedese sarebbe imparentata Walter Rothschild, che avrebbe avuto un figlio illegittimo di nome Joachim. Ma non è così
In Rete circola la notizia che Greta Thunberg sia imparentata con la famiglia di banchieri Rothschild, in particolare Lionel Walter Rothschild, che avrebbe avuto un figlio illegittimo di nome Joachim, che divenne uno dei banchieri svedesi di maggior successo dopo una fusione bancaria nel 1957. La famiglia Rothschild avrebbe ammesso che Greta sia imparentata con la famiglia di banchieri. Le affermazioni sono state diffuse su Facebook, TikTok e Reddit. Su TikTok, in particolare, il video ha ottenuto 1,3 milioni di visualizzazioni e 56mila like. Peccato che sia un fake.
Il bisnonno di Greta era Fritz Thunberg, nato Eriksson
Greta non è imparentata con la famiglia di banchieri Rothschild. Da parte di suo padre, il suo bisnonno era Fritz Thunberg, nato Eriksson, e suo nonno era Fritz-Olof Thunberg, secondo Geni, un sito web genealogico e di social networking di proprietà di MyHeritage che viene spesso utilizzato in Svezia per ricercare la storia familiare. Anche l’Istituto di storia economica dell'università di Uppsala ha confermato che non esiste alcuna documentazione storica di Joachim Rothschild/Thunberg che abbia lavorato nel settore bancario svedese.
L’attivista svedese è figlia di una cantante d’opera e di un attore
Greta è nata a Stoccolma il 3 gennaio 2003. Ed è figlia d’arte. I suoi genitori sono la cantante d’opera Malena Ernman e l’attore Svante Thunberg. Greta mostra presto la sua sensibilità per l’ambiente e impone ai suoi genitori di diventare vegani. All’età di 13 anni le viene diagnosticata la sindrome di Asperger, un disturbo pervasivo dello sviluppo annoverato tra quelli dello spettro autistico. Nel 2018, a 15 anni, proclama lo sciopero che farà il giro del mondo: annuncia che non andrà più a scuola fino alle elezioni legislative del 9 settembre 2018 in Svezia. La sua, spiega, è una protesta contro il cambiamento climatico. Quell’anno il caldo è arrivato a provocare alcuni incendi nei boschi svedesi. La giovane studentessa chiede al governo di ridurre le emissioni di anidride carbonica come previsto dall’accordo di Parigi. La sua protesta è serrata. Tutti i giorni, anziché andare a scuola, si siede davanti al Parlamento svedese, con un cartello il cui slogan è ormai diventato celebre: “Skolstrejk för klimatet”, ovvero “Sciopero della scuola per il clima”. La sua battaglia viene applaudita da giovani di diversi Paesi e in poco tempo nasce un movimento studentesco internazionale sotto il nome di “Fridays for Future”. Negli ultimi mesi Greta ha detto di non voler entrare in politica (“è troppo tossica”). Non ha partecipato alla Cop27 e si è detta pronta a “passare il megafono ad altri”.