Apologia dello scroto, l'antiquata oscenità nemica del progressismo
L’infibulazione è una pratica barbarica, un’orrenda mutilazione. Il taglio dello scroto e del pene no
Lo scroto, come Loreto impagliato, come la pelle dell’alano Bendicò, come le cuffie da bagno di plastica dai petali colorati, è passato di moda. Se mostrato – come nel David – è ritenuto osceno. Vige un universale divieto di tagliare le orecchie e la coda dei cani, ma la maggior parte dei maschi vengono castrati. La linea del Basset Hound risulterà più aerodinamica senza quei ridicoli pendoli appena sotto la coda.
Due note attrici di Hollywood hanno adottato cinque maschietti ma li vestono come femminucce e li preparano al taglio delle ridicole appendici: potranno concorrere per Miss Olanda, vincere le Olimpiadi nella categoria femminile o diventare mamma!
L’infibulazione è una pratica barbarica, un’orrenda mutilazione. Il taglio dello scroto e del pene no.
In fin dei conti, devo ammettere che lo scroto e il pene sono portatori di guai. Ti ritrovi con questa protuberanza cilindrica e te ne vergogni, tutto ciò che desideri è nasconderla e finisci per infilarla dove non dovresti...
L’inutilità, in tempi di inseminazione artificiale e presto di clonazione, è manifesta. La chirurgia plastica fa miracoli, ma presto potremo scegliere i nostri discendenti da catalogo, clonati da Brad Pitt e Angelina Jolie, senza gli incerti del concepimento naturale.
L’OMS al soldo del filantropo Bill Gates dovrebbe tagliarci le palle, altro che vaccinarci… In una generazione raggiungerebbe il suo scopo di dimezzare la popolazione!
Io ho due figlie nate femmine (si può ancora scrivere?), degli scroti altrui me ne infischio. Il mio non escludo che possa tornarmi utile di tanto in tanto, ma ormai è roba obsoleta, da mercatino delle pulci. Più che altro lo uso per quel volgare gesto scaramantico.
Si dice che i castrati abbiano un buon carattere. Se istruiti a dovere, cantano con voce sublime (ma oggi vanno di moda il rap e il trap, la voce di Farinelli farebbe ridere).
Non è proprio necessario che un castrato completi la trasformazione con due protesi al silicone, tanto l’allattamento al seno non sarebbe possibile (e comunque è stato bollato come pratica sessista dai benpensanti).
Nel metaverso, saremo finalmente liberi. Senza interventi chirurgici e cure ormonali, con il nostro ridicolo scroto al suo posto nelle mutande, potremo essere donna. Evviva!
In attesa del Guido Gozzano del Great Reset, io volevo scrivere l’apologia dello scroto ma è un compito ben al di là delle mie capacità. L’oscena sacca pelosa è antiquata come la fronte bassa e sfuggente dei Neanderthal e fatico a comprendere questa caduta di stile del Creatore.
Le magnifiche sorti e progressive impongono il rimedio radicale, la lama del bisturi scaverà vagine pronte ad accogliere strumenti di piacere alla moda, dotati di tutti gli optional che il vecchio organo erettile non aveva.
Strumenti soprattutto belli, perché – si sa – la bellezza salverà il mondo.
di Alfredo Tocchi, 17 luglio 2023