Incendio Rsa Milano, la scoperta scioccante: “Sensori antifumo fuori uso”; Rogo causato da cortocircuito di un apparecchio elettronico in una stanza

Tragedia nella Rsa di via dei Cinquecento: l'incendio mette a nudo gravi carenze di sicurezza

Un terribile incendio scoppiato nella notte tra giovedì e venerdì ha causato la morte di sei persone presso la Rsa per i coniugi di via dei Cinquecento, gettando luce su preoccupanti lacune in materia di sicurezza all'interno della struttura. Poco tempo prima dell'incidente, era stata affissa una "comunicazione presidio antincendio" a firma della direzione, Claudia Zerletti.

Il documento, indirizzato a tutto il personale e alle reception, annunciava la presenza di un addetto di un'azienda specializzata nella lotta antincendio ad alto rischio durante il turno notturno 21, 7, in cui cala il personale. I sistemi di rilevazione fumi delle due strutture, infatti, presentavano delle problematiche che rendevano inutilizzabile il sistema di sicurezza.

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Secondo le prime ricostruzioni, l'incendio è stato probabilmente causato dal cortocircuito di un apparecchio elettronico nella camera 605, danneggiando il letto di una paziente e propagandosi rapidamente. Le fiamme hanno bruciato tutto ciò che si trovava nelle vicinanze, inclusi sacche di ossigeno, armadietti e carrozzine. I vigili del fuoco dovranno condurre ulteriori analisi per confermare l'ipotesi e determinare quale apparecchio ha innescato l'incendio.

È stato un operatore del turno di notte a dare l'allarme intorno all'1.30. Elsa, una delle dipendenti della Rsa che non era in servizio la scorsa notte, ha raccontato di essere stata chiamata dalla reception verso le 3.30. La sua collega, disperata e piangente, le ha chiesto aiuto. Elsa ha anche rivelato di aver sollevato con l'azienda la necessità di avere più personale durante il turno notturno. Nonostante abbiano tenuto un'assemblea sindacale per esprimere le loro preoccupazioni riguardo alla cura di numerosi ospiti durante la notte, la risposta della direzione della Rsa è stata di pazientare, promettendo di risolvere la questione.

L'allarme e l'arrivo dei soccorsi

Ora spetta ai responsabili del dipartimento "Tutela della salute, dell'ambiente e del lavoro" verificare il corretto funzionamento dei sistemi antincendio e delle procedure di evacuazione in caso di emergenza. I controlli si estenderanno anche alla presenza del personale al momento dell'incendio. Secondo fonti sindacali, c'erano in servizio un infermiere e cinque operatori socio-sanitari. Uno di loro si trovava alla reception, da cui è partita la chiamata di soccorso al numero di emergenza.

L'assessore al Welfare della Regione Lombardia, Guido Bertolaso, ha riferito che una delle vittime ha chiamato la reception segnalando la presenza di fumo e odore di bruciato. È stata quindi la reception a chiamare il 112 e a innescare il sistema di allarme. Purtroppo, a causa dell'impossibilità di spostarsi, questa persona ha perso la vita poiché l'arrivo dei soccorsi è stato ritardato di alcuni minuti, durante i quali il fumo ha avvolto l'area. Bertolaso ha sottolineato che, se non fosse stato per l'intervento tempestivo dei vigili del fuoco, si sarebbe potuta verificare una strage con la morte di quasi cento persone. Fortunatamente, i pazienti sono stati evacuati in sicurezza grazie all'impegno dei soccorritori e del personale dell'Areu che ha allestito una zona di triage.