Chi ha ucciso Michelle Causo, il presunto assassino è un aspirante trapper di Primavalle: nei suoi video social "soldi, sangue e droga"

Il 17enne accusato dell'omicidio di Michelle Causo è nato a Roma da padre capoverdiano e madre cingalese

Per l'omicidio di Michelle Maria Causo è stato arrestato un 17enne originario dello Sri Lanka, ma nato a Roma. Il giovane è accusato di omicidio volontario e occultamento di cadavere. I due vivevano insieme da circa un mese nella casa di lui, ma fra loro non ci sarebbe stata alcuna relazione. Nel primo interrogatorio dopo il ritrovamento del corpo della ragazza uccisa a coltellate, il presunto assassino ha dichiarato di aver "ammazzato Michelle" perché lei "gli doveva 40 euro". Tuttavia non si esclude la pista passionale e secondo alcune indiscrezioni lui non avrebbe saputo gestire la rabbia in seguito ad un rifiuto.

Chi ha ucciso Michelle Causo, il presunto assassino è un aspirante trapper di Primavalle

Del presunto assassino di Michelle Causo non è ancora stato rivelato il nome completo. Per ora si sa che si chiama Oliver, che ha 17 anni e che è un aspirante trapper. Sui suoi social si leggono diverse frasi malinconiche relative a relazioni ormai archiviate, si vedono emoticon con goccioline di sangue, video con spinelli, indumenti di marca e musica trap.

Su questi stessi profili, il 17enne inviterebbe ad acquistare cannabis e hashish: "Contattatemi". In alcune foto lui appare nelle zone della movida romana, al Qube o insieme ad una "gang".

Per il suo profilo Instagram ha scelto il nome "shooting at the opps" (sparando ai rivali). Su questo social ha oltre 13mila followers e userebbe spesso toni aggressivi, mentre su TikTok emergerebbe un tono più nostalgico: "Ti ho dato un amore che nessun altro ti poteva dare", si legge in riferimento a una ragazza di nome Gaia. Sarebbero molti i video di musica trap su "soldi, sangue e droga".

Dopo il ritrovamento del copro di Michelle e il suo arresto, i profili social del ragazzo sono stati riempiti di minacce e insulti: "Non meriti di vivere", "Uomo di m…", "È meglio che ti guardi le spalle", "Devi marcire in galera".

Chi è l'assassino di Michelle Causo

Solo dalle indagini emergerà la verità su quanto accaduto a Michelle, il cui corpo è stato trovato senza vita in un sacco nero posizionato dentro ad un carrello della spesa, abbandonato accanto ai cassonetti dei rifiuti. Per ora è stato arrestato un ragazzo di 17 anni, di nome Oliver, originario dello Sri Lanca. Al momento del fermo aveva le scarpe sporche di sangue. Nel primo interrogatorio il giovane ha confessato di "aver ucciso Michelle per lei gli doveva 40 euro". Tuttavia gli inquirenti non escludono la pista passionale. Lui avrebbe ucciso la ragazza con sei coltellate, nella casa in cui lui viveva con sua madre e in cui la giovane si era trasferita da circa un mese.

Nato a Roma da padre capoverdiano e madre cingalese, lui è un aspirante trapper. I video pubblicati sui social lo immortalano mentre conta banconote, fuma una canna, maneggia gioielli kingsize e usa un frasario aggressivo.

"Un 'coattello', che lei mi aveva presentato e col quale mi salutavo. Quando ho saputo che l’aveva uccisa mi è venuto da vomitare, non riesco proprio a capire", ha detto un amico di Michelle, davanti alla casa dell’omicidio in via Dusmet con il tricolore sbiadito alla finestra.

"Tutti lo conoscevano, faceva i danni, già un po’ di persone ce l’avevano con lui, dicono altri coetanei.

Ora lui è accusato di omicidio volontario e occultamento di cadavere. Avrebbe ucciso Michelle Causo con sei coltellate. Prima però l'avrebbe anche picchiata. L'appartamento in cui sarebbe avvenuto l'omicidio è pieno di tracce di sangue e segni di colluttazione. Ci sarebbero anche molti bicchieri rotti. Il 17enne avrebbe trascinato il corpo della coetanea giù per due due piani, lungo scale strette. Lo avrebbe nascosto in un sacco nero e posizionato in un carrello della spesa, spinto poi per 150 metri in strada e abbandonato accanto ai cassonetti della spazzatura. A far scoprire il corpo è stato poi un passante che ha visto gocce di sangue colare dal sacco.

"C’era questo ragazzo agitato davanti al portone, con questo grande sacco nero strappato e vestiti che uscivano. Lui non lo spostava, stava aspettando qualcuno. Era gentile, anche troppo. Mi ha chiesto scusa tantissime volte, mi ha aiutato a sollevare il passeggino per passare", ha raccontato anche una donna del palazzo.