Sabaudia, esercitazioni militari e prove di tiro: chiusura anticipata della stagione balneare, via gli asciugamani e largo alle armi

Ad inizio settembre ci saranno esercitazioni militari nella zona vicino al Parco del Circeo e gli stabilimenti dovranno chiudere ai turisti per far posto ai soldati

La spiaggia di Sabaudia, vicina al Parco Nazionale del Circeo, è sempre stata una meta ambita da turisti comuni e vip, talmente celebre che persino i militari ora ci hanno puntato (è proprio il caso di dirlo) i loro mirini: non si tratta affatto di uno scherzo, perché la località di Sabaudia è divenuta il luogo prescelto per compiere delle esercitazioni al Poligono "Pantani d'Inferno" da parte del nostro esercito, a scapito dei bagnanti che avrebbero voluto avere ferie più lunghe, e che ora si troveranno nel migliore dei casi a doverle accorciare e nel peggiore ad annullarle, visto che “l’addestramento speciale” avrà luogo all’inizio di settembre.

Sabaudia, chiusura anticipata della stagione balneare per esercitazioni militari e prove di tiro

E pensare che le vacanze per i turisti avrebbero potuto essere addirittura posticipate. Infatti originariamente le esercitazioni dei militari nella zona del Circeo si sarebbero dovute compiere alla fine di maggio, per circa 6 giorni.                                               

Tuttavia l’Ente che gestisce il Parco era riuscito a far annullare l’addestramento, poiché avrebbe potuto rappresentare un serio rischio per l’ecosistema della zona. Se si considera che le mareggiate hanno provocato il crollo di una parte della strada, i possibili danni che potevano essere messi in conto dal lancio di bombe e ordigni (questa era la principale attività prevista dall’esercitazione) sono stati giudicati sia dal Comune che dall’Ente come troppo rischiosi per la già instabile zona costiera, oltretutto mettendo anche i conto i danni che potevano provocare alla flora e alla fauna del posto le tecnologie militari. 

Pd solleva la questione

Il problema però non è stato affatto risolto, ma semplicemente rimandato. E come se non bastasse, l’esercito starà nella zona per ben quattro mesi (quasi tutto l’autunno e l’inverno in pratica). Sulla questione è intervenuto il capogruppo del Pd di Sabaudia, Giancarlo Massimi, che ha chiesto al presidente del Parco di tentare nuovamente di fermare la situazione “per evitare che in un’area a tutela integrale del Parco del Circeo, protetta da normativa europea, avvenga uno scempio del genere”.