Chiavari, 33enne non vedente allontanato dalla spiaggia: “Non può stare qui”. L’ignobile “furia cieca” di 2 turisti milanesi

Il ragazzo voleva fare un bagno quando è stato richiamato dalla coppia con una frase shock. Nicola Pagliettini (Unione italiana ciechi): “Umiliato davanti a tutti”

L’ignobile “furia cieca” di due turisti milanesi. “Se suo figlio è cieco in questa spiaggia non deve venire”. È quanto si è sentita rispondere Loredana, la madre di Emanuele, un 33enne sulla spiaggia pubblica di Chiavari, in Liguria, domenica scorsa. A denunciare l’episodio è Nicolò Pagliettini, presidente dell’Unione italiana ciechi e ipovedenti della sezione di Chiavari di cui il giovane protagonista è socio.

Pagliettini: “Una sconfitta senza appello per la società”

“Quando domenica sera ho ricevuto la telefonata di Loredana non ci potevo credere”, ha spiegato Pagliettini. “Ho pensato subito a Emanuele, che conosco da quando eravamo bambini, alle difficoltà di accettazione che lo attanagliano da anni, al suo sentirsi spesso a disagio, fuori luogo. Alle mattinate passate a tirarlo su, spronandolo e motivandolo. Anni di percorsi, riabilitazioni, esperienze, tutte cancellate, in un lampo, per una frase vuota e priva di senso esclamata da una sconosciuta. L’unica cosa che possiamo fare è denunciare a gran voce questo episodio di discriminazione e stare vicino al ragazzo, ma il fatto che nel 2023 ci siano ancora persone che si sentono in diritto di decidere cosa possa fare e dove possa stare una persona con disabilità la trovo una sconfitta senza appello”.

Per lo shock il 33enne è andato al pronto soccorso

Secondo le ricostruzioni, Emanuele esprime il desiderio di fare un bagno. La mamma, a quel punto, lo prende sotto braccio e lo accompagna verso la riva, spostando alcune sdraio davanti per facilitare il passaggio del figlio. E qui accade l'impensabile: “La tranquillità viene squarciata dall’intervento gratuito di un signore, verosimilmente turista, che, rivolgendosi alla mamma di Emanuele esclama ‘non esageri’. A quel punto, Loredana, spiazzata e spaesata chiede spiegazioni, sottolineando come il gesto di farsi spazio tra i lettini sia stato fatto semplicemente per evitare che suo figlio, cieco, li scontrasse. Interviene la moglie di questo signore, la quale si lascia andare a un commento di così basso livello che solo scriverlo fa accapponare la pelle: ‘Una persona che non vede in questa spiaggia non deve venire'. Ma veramente nel 2023 dobbiamo assistere a una scena del genere?”.
Dal dispiacere, Emanuele si chiude nel silenzio: “Gli è stato detto - continua Pagliettini - che in quanto persona con disabilità visiva non ha la possibilità di frequentare una spiaggia pubblica. È stato umiliato davanti a tutti e con lui è stata calpestata pubblicamente un’intera categoria di persone. Persone che lottano tutti i giorni tra mille difficoltà per avere un ruolo in questa società".
Nemmeno l'intervento dei vigili che hanno parlato sia con Emanuele e la sua famiglia sia con la coppia di turisti, secondo il racconto, può ricucire le ferite più profonde. Nel pomeriggio Emanuele si sente male. Il ragazzo piange, soffre, vomita. Si sente sbagliato, diverso, umiliato. La frase di quella signora lo tormenta. A quel punto la mamma decide di portarlo al pronto soccorso. Da un punto di vista clinico se la caverà con tre giorni di prognosi, ma da un punto di vista morale e psicologico chi rimarginerà questa ferita?