Maternità surrogata, il tribunale di Milano annulla l'atto di nascita del figlio di due papà, sì ai nati da due mamme
Per i giudici bisogna "disincentivare il ricorso alla pratica della maternità surrogata" che "offende la dignità della donna"
Il tribunale di Milano ha annullato la trascrizione dell'atto di nascita di un bambino nato all'estero tramite la maternità surrogata, e quindi "da due cittadini italiani con gestazione per altri" dopo la proposta della procura. I giudici hanno invece detto no ai ricorsi alle trascrizioni riguardanti tre coppie di donne che avevano fatto ricorso alla fecondazione assistita. Sul caso della maternità surrogata si è espressa ieri la Corte di Strasburgo, bocciando il ricorso di alcune coppie gay e ricalcando le scelte del governo.
Maternità surrogata, il tribunale di Milano annulla l'atto di nascita del figlio di due papà, sì ai casi di due mamme
Erano quattro le impugnazioni proposte della procura. Il tribunale di Milano ha infine scelto di ritenere validi per ora tre casi di mamme, motivando così la scelta: "L’annullamento della trascrizione non può essere realizzato attraverso il procedimento di rettificazione", ma è necessaria "l’instaurazione di una vera e propria azione volta alla rimozione dello stato di figlio. L’ufficiale dello Stato civile può rifiutare di accettare una dichiarazione di riconoscimento del figlio, ma una volta che la dichiarazione sia stata accettata – anche se per compiacenza, per errore o in violazione della legge – e sia stata annotata in calce all’atto di nascita del minore, il riconoscimento effettuato non potrà essere contestato e quindi rimosso attraverso rettificazione".
Diverso per il tribunale il caso dei due padri dove si è proceduto tramite l'orientamento della Cassazione. "Ritenuto ammissibile il ricorso proposto dalla Procura con cui è stato chiesto l’annullamento dell’atto di nascita formato all’estero di minore nato da maternità surrogata riportante l’indicazione sia del genitore biologico sia del genitore intenzionale". "La trascrizione è "avvenuta in violazione della normativa vigente che, vietando il ricorso alla maternità surrogata, vieta altresì la trascrizione dell’atto di nascita”.
Il tribunale ha citato anche il caso dell'adozione, già consigliato dalla corte europea dei diritti umani e che garantirebbe "al minore pieno riconoscimento dello status di figlio e dei relativi diritti e al genitore d’intenzione pienezza della titolarità e dell’esercizio della responsabilità genitoriale".