Inchiesta mascherine e Covid, Minenna e Pini arrestati: "Lucro durante la pandemia", l'ex grillino torna libero, il leghista patteggia 23 mesi

Si è conclusa la vicenda relativa all'ex grillino e capo delle Dogane Minenna e all'ex parlamentare leghista Pini

Si è conclusa la vicenda relativa agli arresti domiciliari per Marcello Minenna e Gianluca Forlì in merito all'inchiesta su Covid approvvigionamento delle mascherine, corruzione e traffico di droga. Il Riesame ha annullato la misura cautelare per il primo, mentre il secondo ha patteggiato 23 mesi. I due, rispettivamente ex capo dell’Agenzia delle Dogane ed ex parlamentare leghista erano finiti agli arresti domiciliari. Nel caso erano rimaste coinvolte in totale 34 persone e

Inchiesta Covid e mascherine, Minenna e Pini arrestati per lucro durante la pandemia, l'ex grillino torna libero, il leghista patteggia 23 

Minenna è un ex grillino di ferro: è stato nominato al vertice delle Dogane nel 2020 ed ha ricoperto poi il ruolo di assessore all'ambiente in Calabria con la giunta Occhiuto, in quota Forza Italia. In passato fu anche assessore al Comune di Roma. Secondo alcune ricostruzioni l'indagine riguardava vari episodi di corruzione ed è scaturita da un'inchiesta sul traffico di droga.

In mezzo anche il filone sul Covid e sulle mascherine in quanto l'ex parlamentare leghista sarebbe riuscito ad ottenere un appalto milionario dall’Ausl Romagna per la fornitura di dispositivi medici grazie ai suoi rapporti con membri delle forze della polizia, funzionari prefettizi e vertici dell’agenzia delle dogane nonostante non esistesse nessuna specifica attitudine aziendale, lucrando così sulla pandemia.

I favori di Pini a Minenna secondo i pm

Secondo la tesi dei pm Pini avrebbe promesso a Minenna di "accreditarlo all'interno della Lega in modo venisse considerato un uomo di quel partito e gli prometteva la conferma della nomina a Dg dell'Agenzia delle Dogane a seguito del cambio del governo, che effettivamente otteneva".

Da par suo l'attuale assessore regionale in Calabria Minenna "accettava le promesse in cambio dell'asservimento della sua funzione pubblica" in particolare "alle richieste di Pini in occasione di importazione di merci" fra cui appunto le mascherine.

Un'indagine cominciata nel 2020. Già all'epoca dopo un'operazione antidroga della squadra mobile e diverse intercettazioni "è stato possibile disvelare due veri e propri sistemi di illecito arricchimento facenti rispettivamente capo agli universi economici riconducibili in particolare a un imprenditore forlivese e all'ex parlamentare uniti, oltre che da saldi e fiduciari rapporti privati, da vicendevoli interessi finanziari".

Due gli episodi da cui è partita la svolta: l'arresto in frontiera nel 2020 di due fratelli-soci di un'impresa di autotrasporto che provenendo dal Belgio trasportavano con se 28 kg di cocaina. E poi "le perquisizioni eseguite nella primavera del 2021 che hanno avuto come obiettivo le sedi di diversi operatori economici, dell'Agenzia delle Dogane e Monopoli, dell'Ausl Romagna e di alcuni degli indagati".

Il governatore della Calabria Occhiuto: "Confermo la fiducia a Minenna"

Roberto Occhiuto, governatore della Calabria dal 2021 tramite una nota ha comunicato: "A seguito della sospensione - automatica e prevista dalla legge - dell'assessore Marcello Minenna, ho fatto mie le sue deleghe, in modo che il lavoro della Regione possa andare avanti nelle prossime settimane senza particolari scossoni".

"Allo stesso tempo voglio confermare la mia fiducia a Marcello Minenna, che in questi mesi in Calabria ha svolto molto bene il proprio lavoro, in modo particolare per quanto riguarda i fondi comunitari. I fatti che gli vengono contestati dalla Procura di Forlì riguardano il periodo nel quale Minenna è stato direttore dell'Agenzia delle Dogane: sono certo che dimostrerà la sua estraneità".