Maturità 2023, seconda prova: versione di latino sulle "Lettere a Lucilio" di Seneca al Classico, matematica allo Scientifico

Iniziata la seconda prova di maturità per oltre mezzo milione di studenti in tutta Italia, quella dedicata alle materie di indirizzo. Secondo indiscrezioni, al Classico una versione di latino su Seneca

In corso oggi, giovedì 22 giugno, la seconda prova scritta della maturità 2023, quella che segue le discipline d’indirizzo per i rispettivi istituti. La prova è iniziata, per più di mezzo milione di studenti in tutta Italia alle 08:30. Secondo indiscrezioni, al liceo classico il Ministero avrebbe proposto una versione di latino tratta dalle “Lettere a Lucilio” di Seneca, dove il filosofo stoico insegna all’amico l’inconsistenza della ricerca di facili, ed effimere, gioie.

Seconda prova di maturità per più di mezzo milione di studenti, al classico una versione di Seneca

Seconda giornata di prove per l’oltre mezzo milione di studenti che, in questi giorni, stanno testando per un’ultima volta le competenze acquisite in cinque anni di studio. Dopo la giornata di ieri, mercoledì 21 giugno, dedicata alla prova di comprensione e produzione scritta, spazio oggi agli esami di indirizzo per i diversi istituti. Versione di latino, quindi per il liceo classico; esercizi di matematica allo scientifico; economia aziendale per gli istituti tecnici del settore economico; lingua e culture straniere per il liceo linguistico.

La seconda prova avrà un valore massimo di 20 punti, quanti quella del giorno precedenti e quanti il colloquio orale che, a scaglioni, si svolgerà nei prossimi giorni. Per i risultati potrebbe essere necessario attendere l’inizio della prossima settimana. La prova di oggi, la seconda e ultima scritta, è iniziata alle 08:30.

Secondo le primissime indiscrezioni, al liceo classico sarebbe stata scelta dal Ministero una versione di Seneca. Si tratterebbe di un brano tratto dalle “Lettere a Lucilio”, nelle quali il filosofo latino spiegava all’amico alcuni precetti dello stoicismo di cui, a Roma, era uno dei maggiori esponenti. Il brano in questione sarebbe il paragrafo “Chi è saggio non segue il volgo”, introdotto in questo modo dal Ministero: “Cercare il favore della folla non porta felicità, ma rovina: Seneca mostra all’amico Lucilio come i precetti della filosofia possano guidare alla virtù in mezzo allettamenti e falsi valori”.