"No wash", il movimento di chi si lava poco per "salvare" l'ambiente: poche docce e jeans lavati una volta all'anno

Ecco la nuova demenziale moda dell'ambientalismo neoliberale

"No wash" è il buffo nome della nuova tendenza del solito ambientalismo neoliberale che tanto piace all'ordine del discorso dominante e al blocco oligarchico neoliberale. No wash dice la tendenza di quegli ambientalisti che ritengono che, per difendere l'ecosistema, occorra ridurre notevolmente i lavaggi degli indumenti e financo di se stessi, magari anche nella prospettiva di non lavarsi più in alcun modo. Lo si potrebbe tranquillamente definire l'ambientalismo puzzone - sit venia verbo -, per distinguerlo dalle molteplici altre figure che hanno preso piede negli ultimi anni, tra le quali spicca naturalmente l'ambientalismo puerile alla Greta Thunberg. Difficile trattenere una risata quando si parla di queste figure di ambientalismo, in specie di quella no wash di cui ci stiamo ora occupando. Un ambientalismo che puzza, verrebbe spontaneo sostenere non solo in relazione all'odore che effettivamente è destinato a emanare ma anche in relazione al fatto che si tratta del solito ambientalismo che puzza di ordine dominante e che finisce in ultima istanza per rinsaldare lo status quo che pure vorrebbe verbalmente mettere in discussione. L'erramento dell'ambientalismo no wash non è soltanto di ordine igienico, cioè connesso al fatto che pare assolutamente demenziale compromettere la propria igiene personale per la causa ambientale. Tra l'altro non si capisce davvero come l'abbandono della sana pratica del lavarsi possa realmente contribuire a tutelare l'ambiente. Oltre a ciò, l'errore è classicamente quello di larga parte dell'ambientalismo: che non mette minimamente in discussione il modo della produzione capitalistico, cioè la vera causa della devastazione ambientale, e anzi lo assume come destino ineluttabile. Con siffatta premessa sbagliata, il fetente ambientalismo no wash ritiene che la causa del disastro ambientale sia nella condotta di tutti i singoli e che dunque occorra intervenire sulla loro modalità di vita per risolvere la questione ambientale. In tal maniera, ovviamente non vengono nemmeno menzionati i rapporti di forza e, come già ricordavo, il modo della produzione capitalistica, cioè quelle determinazioni che realmente sono alla base della devastazione ambientale. Proprio per questa cagione, l'ambientalismo no wash come quello puerile alla Greta Thunberg gode di tanta attenzione e, diciamolo pure, di tanta simpatia da parte del potere neo-liberale, felice come non mai di vedere come ancora una volta il proprio dominio non venga nemmeno vagamente messo in discussione. Come si diceva, l'ambientalismo no wash puzza non solo in senso materiale.

Di Diego Fusaro.