Monza, marocchino appena scarcerato ingoia 3 batterie per non essere espulso e rimpatriato: portato in ospedale

Drammatico episodio: marocchino ingoia pile per evitare il trasferimento nel Centro di permanenza per il rimpatrio

Un episodio scioccante si è verificato quando un uomo marocchino di 37 anni avrebbe ingerito tre pile per evitare di essere trasferito nel Centro di Permanenza per il Rimpatrio di Gradisca d'Isonzo. La decisione di collocare l'uomo nella struttura era stata presa dalla Questura di Monza e Brianza, dopo il suo rilascio dall'istituto penitenziario di Monza insieme ad un altro individuo.

Monza, marocchino ingoia tre batterie perché non vuole essere trasferito in un Cpr


Si tratta di un 37enne, in Italia dal 2006 con un lungo elenco di precedenti penali, tra cui arresti per reati legati agli stupefacenti, resistenza a pubblico ufficiale, falsa identità, ricettazione e rapina. Per questi reati il tribunale di Torino lo aveva condannato a un anno e due mesi di reclusione, ma nel frattempo. 

Pare che durante il suo periodo in diverse carceri italiane abbia manifestato più volte la volontà di farsi del male e si sia ribellato alle condizioni di vita detentive. Una persona di natura aggressiva, che quando era detenuto a Ivrea, avrebbe distrutto un televisore e minacciato di tagliarsi la gola con un pezzo di vetro, chiedendo di essere trasferito in un'altra sezione penitenziaria.

Nel 2018 è stato rimpatriato in Marocco. Rientrato clandestinamente in Italia, è stato arrestato per violazione del divieto di reingresso sul territorio nazionale. Dopo la scarcerazione ha rimediato una denuncia per esercizio di giochi d'azzardo ed è tornato in carcere. In tutti gli istituzioni penitenziari nei quali è stato trasferito, il 37enne si è reso protagonista di aggressioni. Nel 2021 arriva la decisione del Tribunale di Milano: espulsione dal territorio dello Stato. La misura non è stata eseguita in quanto il comandante del velivolo, considerati i suoi comportamenti di resistenza passiva, gli ha rifiutato l'imbarco.
 

Trasferito in ospedale e successivamente nel Cpr
 

Non appena la decisione del Questore è stata presa per il trasferimento nel Centro di Permanenza per il Rimpatrio, l'uomo ha deciso di ingerire le pile come estremo tentativo di evitare di essere portato nella struttura. È stato immediatamente trasferito al pronto soccorso dell'ospedale San Gerardo, dove gli operatori sanitari, dopo una valutazione, hanno sostenuto che le sue condizioni fossero compatibili con la permanenza nel Cpr. Di conseguenza, il questore ha nuovamente ordinato il collocamento, e l'uomo è stato accompagnato nella struttura designata.