Omicidio Giulia Tramontano, Impagnatiello: "L'ho uccisa perché ero stressato". La Gip choc: "escluse premeditazione e crudeltà. Può uccidere ancora". Convalidato arresto

Il Gip di Milano Angela Minerva ha disposto la custodia cautelare in carcere. Escluse le aggravanti, il giovane ha ammesso le proprie responsabilità dicendo di aver agito da solo in preda allo stress per la situazione che si era venuta a creare

Il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Milano Angela Minerva, ha convalidato il fermo di Alessandro Impagnatiello, accusato dell’omicidio della fidanzata Giulia Tramontano, incinta al settimo mese e ne ha disposto la custodia cautelare in carcere.

La decisione è arrivata nella serata di ieri, dopo l’interrogatorio di convalida del 30enne che ha ammesso di aver ucciso Giulia con diverse coltellate e di aver tentato in seguito di incendiarne il corpo nella loro casa di Senago, alla periferia di Milano.

Omicidio Giulia Tramontano, il corpo prima nel box, poi in auto e infine abbandonato tra le erbacce

Il giovane dopo aver tentato di bruciare il corpo, lo ha prima nascosto in un box auto, dopodiché lo ha trasportato nel bagagliaio della sua auto, con la quale è andato in giro per Milano. Solo in seguito ha abbandonato il cadavere tra le sterpaglie a pochi isolati dall’abitazione in cui è avvenuto il delitto.

Le accuse di cui dovrà rispondere Impagnatiello sono omicidio volontario aggravato, occultamento di cadavere e interruzione di gravidanza senza consenso, il Gip ha escluso l’aggravante della premeditazione e quella della crudeltà.

In merito a quest’ultima, si legge nell’ordinanza che "l'azione omicidiaria non risulta, allo stato, caratterizzata da particolare pervicacia, tenuto conto del tipo di arma utilizzata e del numero e dell'entità dei colpi inferti". Per quanto riguarda la premeditazione, invece, a parere del giudice l’arco di tempo che va da quando è sorto il proposito di uccidere fino al momento dell’omicidio, non è sufficiente per il configurarsi dell’aggravante.

Impagnatiello ha detto di aver agito da solo

Il giovane durante l’interrogatorio ha detto di avere agito da solo, senza nessun complice e in preda a un forte stress dovuto alla situazione che si era venuta a creare con le due ragazze e perché anche altri ne erano venuti a conoscenza.

Tuttavia, il legale di Impagnatiello ha escluso che il 30enne fosse sotto effetto di sostanze al momento dell’omicidio.

Per i PM che hanno chiesto e ottenuto la custodia cautelare in carcere di Impagnatiello, l’uomo “voleva liberarsi a tutti i costi” di Giulia Tramontano, tanto da arrivare ad ucciderla e tentare per ben due volte di dare fuoco al corpo.

L’uomo dopo l’omicidio si è presentato sotto casa dell’amante, la 23enne italo inglese, che poco prima aveva avuto un incontro con Giulia con la quale aveva stretto una sorta di alleanza tra donne.

La 23enne spaventata, non ha fatto entrare Impagnatiello in casa, parlandogli dalla balaustra dell’appartamento.