2 giugno 2023, Sergio Mattarella alla parata per la festa della Repubblica: "I valori della Carta Costituzionale continuano a guidarci"

Il messaggio del presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della parata del 2 giugno 2023 per le celebrazioni della 77esima Festa della Repubblica italiana

Oggi, 2 giugno 2023, va in scena la 77esiema Festa della Repubblica italiana. Sfilano in 5.500 tra militari e civili alla tradizionale parata del 2 giugno ai Fori Imperiali a Roma. Le celebrazioni sono iniziate come da tradizione con l'alzabandiera solenne all'Altare della Patria e l'omaggio al Milite Ignoto da parte del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Il Capo dello Stato ha poi rivolto un saluto ai connazionali che lavorano, studiano e vivono fuori dall'Italia: "Oggi, lavorare all'estero, non dovrebbe più rappresentare una scelta obbligata ma scelta. Si tratta di passare dalla 'fuga' dei cervelli, alla - circolazione - dei talenti".

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2 giugno, Mattarella: "I valori della Carta Costituzionale continuano a guidarci"

"Celebriamo oggi il 77° anniversario della nascita della Repubblica. I valori della scelta del 2 giugno 1946, trasfusi nella Carta costituzionale di cui ricordiamo i 75 anni di vita, continuano a guidarci nel cammino di un'Italia autorevole protagonista in quell'Unione Europea che abbiamo contribuito a edificare.
Libertà, uguaglianza, solidarietà, rispetto dei diritti dei singoli e delle comunità sono pilastri fondamentali della nostra Carta costituzionale". Lo scrive il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio inviato al Capo di Stato Maggiore della Difesa, Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone.

2 giugno, Mattarella: "Le Forze Armate contribuiscono alla sicurezza e alla pace"

"Ai valori della Repubblica e della Costituzione si ispira l'azione delle Forze Armate, che contribuiscono in maniera significativa alla cornice di sicurezza della nostra comunità nazionale e alla causa della pace nel mondo". Lo sottolinea il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio inviato al Capo di Stato Maggiore della Difesa, Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, nel 77° anniversario della nascita della Repubblica.
"La comunanza di intenti e la sinergia che esprimono con i contingenti di altri Paesi, nell'ambito delle missioni determinate dalla comunità internazionale sono elementi cruciali per la costruzione di una architettura di sicurezza condivisa - afferma Mattarella -, fondamento di stabilità sociale e benessere collettivo". "L'orizzonte di una difesa europea realmente integrata è la nuova sfida che attende le Forze Armate".

2 giugno, Mattarella: "Passare dalla fuga di cervelli alla circolazione di talenti"

"Oggi, lavorare all'estero, non dovrebbe più rappresentare, per nessuno, una scelta obbligata - non priva di disagi e di rischi - bensì una opportunità, specialmente per i giovani". Ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in un messaggio agli italiani all'estero per il 2 giugno.

"È responsabilità, della Repubblica, far sì che si tratti di libera scelta. Il bagaglio di esperienze, umane e professionali, maturato in altre realtà, in altri Paesi, valorizza i talenti che vanno all'estero -prosegue il capo dello Stato-. Talenti, preziosi e apprezzati;
consapevoli di come l'incontro, il confronto, il dialogo tra culture, la circolazione di idee e di concezioni diverse, sia lievito per l'avanzamento in tutti i campi. Si tratta di passare dalla ''fuga'' dei cervelli, alla circolazione dei talenti; alimentando un circuito, virtuoso, di capacità e di competenze".

Ucraina, Mattarella: "Italia fermamente schierata per la sua libertà e indipendenza"

Il Capo dello Stato Sergio Mattarella ha deposto una corona d’alloro sulla tomba del Milite Ignoto, presso l’Altare della Patria, in occasione delle celebrazioni della Festa della Repubblica. Mattarella ha salito le scale dell’Altare sulle note della “Canzone del Piave”, eseguite dalla banda interforze. Ad accompagnare il Presidente, le altre cariche dello Stato: i presidenti di Senato e Camera, Ignazio La Russa e Lorenzo Fontana, la premier Giorgia Meloni e la presidente della Corte Costituzionale Silvana Sciarra, insieme al ministro della Difesa Guido Crosetto.

"Ad oltre un anno di distanza, la Repubblica Italiana, insieme alla comunità internazionale, è ancora impegnata a contrastare l’aggressione condotta dalla Federazione Russa al popolo ucraino. L’Italia è fermamente schierata per la difesa della sua libertà, integrità territoriale e indipendenza, perché non vi sia un futuro nel quale la forza del diritto viene sostituita dal diritto del più forte. Una ordinata comunità internazionale non può che basarsi sul rispetto di questi principi", ha continuato poi il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in un messaggio inviato al capo di stato maggiore della Difesa Giuseppe Cavo Dragone in occasione del 2 giugno.

"Celebriamo oggi il 77° anniversario della nascita della Repubblica. I valori della scelta del 2 giugno 1946, trasfusi nella Carta costituzionale di cui ricordiamo i 75 anni di vita, continuano a guidarci nel cammino di un’Italia autorevole protagonista in quell’Unione Europea che abbiamo contribuito a edificare. Libertà, uguaglianza, solidarietà, rispetto dei diritti dei singoli e delle comunità sono pilastri fondamentali della nostra Carta costituzionale", ha detto il Capo dello Stato.

2 giugno, Crosetto: "In solidarietà e soccorsi per alluvione ho visto Repubblica"

“La Repubblica italiana è nata grazie al referendum istituzionale che chiese agli italiani di scegliere liberamente, per la prima volta a suffragio universale, tra Repubblica e Monarchia, il 2 giugno del 1946, e grazie al prezioso e straordinario lavoro dei nostri padri costituenti nell'Assemblea costituente che scrissero e redassero un vero capolavoro, la Costituzione italiana, di cui dobbiamo sempre andare fieri e orgogliosi. E così la nostra bella e gloriosa Repubblica compie oggi 77 anni di storia”. Così il Ministro della Difesa, Guido Crosetto, nel messaggio in occasione della Festa della Repubblica. “Nei giorni che hanno preceduto questa Festa, l'attenzione degli italiani è stata infatti catturata da immagini, purtroppo, drammatiche: quelle della terribile alluvione che ha colpito e devastato molte zone dell'Emilia Romagna. L'alluvione la cito, a distanza di due settimane - continua - dall'inizio della calamità, perché în quelle immagini di centri urbani allagati, di lutti, di fango, di natura în rivolta, di disperazione, ma anche di solidarietà, di amore, di voglia di ricominciare, di soccorritori giunti da ogni angolo d'Italia, di giovani e meno giovani intenti a ripulire, di gente che si rimbocca le maniche per ritornare, con ostinazione e coraggio, alla normalità, ho visto la Repubblica nella sua dimensione più pura e più concreta: quella di comunità, di comunità solidale che affratella e unisce tutti i suoi cittadini”.

“Ho visto la Repubblica 'di tutti', ma soprattutto la Repubblica 'per tutti': quella che rende l'Italia un autentico patrimonio di valori', come recita il tema della cerimonia di quest'anno, perché l'Italia siamo noi, con i nostri valori e la nostra storia - ha continuato Crosetto -. In molte delle immagini che ho evocato erano presenti, naturalmente, le Forze Armate, che sono parte, da sempre, di questo spirito repubblicano e che, da sempre, gli conferiscono la dignità dell'azione, la rapidità dell'intervento, la certezza della sicurezza a difesa dei cittadini. L'Esercito, la Marina, l'Aeronautica, i Carabinieri sono stati infatti istituiti per garantire il bene supremo della libertà - compito già di per sé alto e impegnativo - ma non si limitano a questo: coltivano un bene altrettanto prezioso, quello della fraternità”.

Infine: “Un bene in assenza del quale la libertà diventa solo un vuoto esercizio di parole, senza il quale i benefici dello sviluppo, favoriti proprio dalla libertà, non coinvolgono tutti, com'è invece giusto e doveroso. Anche questo è lo spirito repubblicano: uno spirito di collaborazione, di eguaglianza, di generosità, che l'Italia difende e che proietta ovunque sia chiamata a intervenire nel mondo, come un riflesso luminoso della propria identità, della propria bellezza. In 77 anni di storia molte cose accadono, altrettante cambiano. Credo, però, che questo spirito sia destinato a non cambiare e a vivere, nei secoli, finché vivrà l'Italia. Sentivo il dovere e l'orgoglio di ricordarlo”.