Naufragio di Cutro, primi indagati per mancati soccorsi. Perquisite sedi Frontex, Guardia Costiera e Gdf
Arrivano i primi risultati dall’inchiesta sul naufragio di Cutro, avvenuto il 26 febbraio 2023: si pensa ad un’omissione di soccorso
L'inchiesta sul tragico naufragio del caicco avvenuto a Cutro il 26 febbraio ha preso una svolta significativa. Dopo tre mesi di studio delle relazioni di servizio e dei documenti acquisiti dagli uffici di Frontex, Capitaneria di Porto e Guardia di Finanza, la Procura di Crotone ha deciso di iscrivere nel registro degli indagati i primi nomi e di procedere con un decreto di sequestro nei loro uffici al fine di acquisire computer e telefoni cellulari.
Naufragio di Cutro: perquisite sedi Frontex, Guardia Costiera e Gdf
Secondo gli inquirenti, questi dispositivi potrebbero contenere informazioni importanti e diverse da quelle fornite finora, che potrebbero contribuire alla ricostruzione dei fatti. La Procura di Crotone, guidata dal procuratore Giuseppe Capoccia, sta cercando di chiarire le contraddizioni e le omissioni riguardanti le circostanze riportate dai vari attori coinvolti. Nel frattempo, resta aperto il dibattito sulla divisione delle responsabilità tra Frontex e il governo italiano.
L'agenzia europea per il controllo dei confini, che aveva segnalato il caicco, pare non avesse fornito tutta la documentazione necessaria, a cominciare dal tracciato dell'aereo che, dopo aver avvistato l'imbarcazione, ha effettuato diversi giri concentrici senza esplicitamente sollecitare un'operazione di soccorso alle autorità italiane. In assenza di una richiesta di aiuto diretta dal caicco e di indicazioni specifiche da parte di Frontex, le autorità italiane hanno valutato di non avviare un'operazione di ricerca e soccorso, nonostante le condizioni meteorologiche avverse.
La ricostruzione dei fatti e la verità sull’omissione di soccorso
Inizialmente, la Procura di Crotone non aveva aperto un'indagine sui mancati soccorsi del barcone intercettato da Frontex, trattandolo come un'operazione di polizia anziché come una missione di ricerca e soccorso. Tuttavia, alla luce delle prime contraddizioni emerse, che ha rivelato documenti relativi alle regole di ingaggio redatte dal Ministero dell'Interno con Matteo Salvini nonché testimonianze e appunti scritti a mano dagli operatori che quella notte ricevettero la comunicazione da Frontex ma non intervennero, la Procura di Crotone ha deciso di aprire un nuovo filone d'indagine contro ignoti.
Attualmente, la Procura sta cercando di verificare se tutte le persone informate dei fatti quella notte abbiano riferito la verità e se ci sono state possibili omissioni da parte degli apparati italiani e di Frontex. L'Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera ha costantemente scaricato la responsabilità sull'Italia, sostenendo di aver segnalato l'imbarcazione e di aver specificato che si trattava molto probabilmente di una nave di migranti in pericolo. Rimane da capire quali saranno gli sviluppi futuri dell'indagine e se porteranno a ulteriori risvolti nelle responsabilità degli organismi e delle autorità coinvolte.