Addio a Paolo Portoghesi, morto a 92 anni nella sua tenuta di Calcata l'architetto romano. Cordoglio del mondo culturale e delle istituzioni

Paolo Portoghesi è morto a 92 anni nella sua casa di Calcata, alle porte di Roma. A darne notizia la moglie Giovanna Massobrio, con la quale condivideva il mestiere di Architetto

È morto questa mattina nella sua casa-giardino di Calcata, in provincia di Viterbo, l’architetto Paolo Portoghesi. Per anni è stato il principale esponente dell’architettura post modernista in Italia, oltre ad essere professore universitario e progettista noto in tutto il mondo. A darne notizia è stata la moglie, l’architetto Giovanna Massobrio.

Morto l’architetto Paolo Portoghesi, aveva 92 anni

Nato a Roma nel 1931, Portoghesi si era laureato nel 1957. Per molti anni ha insegnato alla Sapienza e al Politecnico di Milano (di cui è stato anche preside). Durante la sua lunga carriera ha diretto, e ricoperto la carica di presidente, la Biennale di Venezia. Dagli anni ’90 è diventato uno dei principali sostenitori in Italia della “geoarchitettura”, disciplina così da lui descritta: “Correggere il rapporto architettura-natura sulla base di una nuova alleanza: l'uomo deve smettere di costruire secondo una logica puramente economica che produce spreco di energia, inquinamento e sfruttare il patrimonio degli antichi borghi invece di abbandonarli alla distruzione”. Tra le sue principali opere, la Moschea ed il centro culturale islamico di Roma, completati nel 1995, ed il quartiere Rinascimento del Parco Talenti, completato nel 2001.

Non ancora note le cause del decesso, quello che si sa è che l’architetto fosse ancora lucido e, nonostante la veneranda età, in piena attività creativa. Non è quindi forse un caso se gli ultimi pensieri siano stati rivolti alla tenuta di Calcata, casa giardino incastonata in un borgo medievale alle porte della capitale dove, da 50 anni viveva con l’amata moglie. Proprio con la moglie Portoghesi aveva progettato questo microcosmo, ricco di biblioteche tematiche, giochi d'acqua, piscine, citazioni letterarie, omaggi ai grandi artisti del passato, animali esotici.

Numerose le parole di cordoglio da parte di rappresentanti delle istituzioni. Tra le prime, quelle del presidente del Veneto Luca Zaia, profondamente grato per l’impegno di Portoghesi in tante attività, anche nel nord est: “Di lui anche il Veneto conserva un ricordo concreto di una presenza prestigiosa: a cominciare dalla direzione del settore architettura della Biennale di Venezia cui fu chiamato nel 1979, fino alla costruzione del Teatro nel Mondo, che affidò a Aldo Rossi, su una barca ormeggiata nel bacino di San Marco, che poi navigherà fino a Dubrovnik. E poi Treviso, con il Quartiere Latino e Palazzo Bortolan”.

Cordoglio, poi, da parte del Ministro della Cultura Sangiuliano: “Oggi è un giorno di lutto per l'architettura italiana. La scomparsa di Portoghesi ci priva di una figura autorevole sia nel campo della progettazione che in quello della teoria. Egli nutriva un concetto globale dell'architettura, in cui l'armonia tra l'uomo e le forme del costruito e dell'abitato doveva essere compiuta”.

Fanno eco le parole di dolore del collega, e amico, Alessandro Panci, presidente dell’Ordine degli Architetti di Roma e Provincia: “Un grande dolore, una grande perdita per l'Architettura ed il mondo della cultura: un amico, un Maestro e un intellettuale che ha contribuito a difendere la bellezza, sempre. Una grande perdita per il Paese e per Roma, la sua città. La sua lezione sull'architettura resterà un caposaldo per tutti noi: professionisti, cultori e cittadini”.