"Ultima generazione", dietro i sedicenti guerrieri dell'ambiente c'è il capitale e la critica conservatrice

A un'analisi attenta, sembra di poter asserire che "Ultima generazione" sia il classico paradigma della critica conservatrice adoperata dal capitale e dai gruppi dominanti per fini ideologici di potenziamento dello status quo

In molti si domandano cosa sia realmente "Ultima generazione", il movimento internazionale di protesta per l'ambiente che si diletta nell'imbrattare monumenti, pareti e opere d'arte. Che cos'è? E chi c'è dietro? A un'analisi attenta, sembra di poter asserire che "Ultima generazione" sia il classico paradigma della critica conservatrice adoperata dal capitale e dai gruppi dominanti per fini ideologici di potenziamento dello status quo. Come ho cercato di mostrare nei miei lavori, la critica conservatrice consiste in una critica apparente, che finge di mettere in discussione il sistema dominante nell'atto stesso con cui lo legittima assimilandone le strutture fondamentali, in primis l'idea che il problema non sia al capitalismo in quanto tale ma singole altre questioni che possono ben essere risolte lasciando il capitalismo così com'è. La critica conservatrice svolge una funzione apotropaica: crea l'illusione secondo cui quella è realmente la critica più radicale che si possa fare, con ciò stesso lasciando in ombra le critiche reali del capitalismo. Nel caso specifico, la reale lotta per l'ambiente dovrebbe coincidere con l'anticapitalismo, poiché è il capitalismo stesso la fonte primaria della distruzione ambientale. Il capitalismo infatti tratta l'ente in quanto tale come fondo disponibile, disponendone in nome della volontà di potenza illimitata. I guerriglieri di Ultima Generazione svolgono da questo punto di vista il classico ruolo della critica conservatrice: il loro ambientalismo neoliberale non mette mai in discussione il capitalismo, anzi lo presuppone. E lascia anche sorgere la legittima domanda di come costoro possano realmente prendersi cura dell'ambiente, se nemmeno hanno rispetto per le opere d'arte e per il patrimonio artistico.

Di Diego Fusaro.