Alluvione in Emilia Romagna, i medici: "No agli allarmismi, non esiste rischio di epidemie nella regione"
La Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali ha rassicurato sulla situazione delle zone alluvionate. "Nelle zone alluvionate non si riscontrano i presupposti per parlare di emergenza sanitaria", ha detto Pierluigi Viale, professore ordinario di Malattie Infettive all'Università di Bologna
Basta con gli allarmismi, non esiste un rischio epidemico in Emilia-Romagna. La Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali rassicura sulla situazione delle zone alluvionate e "al momento non vi è assolutamente un allarme che possa far prevedere la comparsa di epidemie". Nessuna emergenza infettivologica, quindi. "Nelle zone alluvionate non si riscontrano i presupposti per parlare di emergenza sanitaria", sottolinea Pierluigi Viale, professore ordinario di Malattie Infettive all'Università di Bologna. E "la regione del Delta del Po, quindi le aree settentrionali della Romagna, sono state aree di endemia per artropodi, che sono vettori di infezioni tropicali come Chikungunya e West Nyle: è possibile che le acque reflue attualmente stagnanti creino un microsistema favorevole a questi insetti. Tuttavia, per queste infezioni non esistono vaccinazioni, quindi ci si può limitare ad allertare le strutture di igiene pubblica a monitorare eventuali sintomi sospetti”.
Non solo: “L’attuale situazione deve essere monitorata in maniera continua e costante, secondo un approccio già avviato grazie all’azione della protezione civile", sottolinea Claudio Mastroianni, presidente Simit, "il concetto importante da porre in evidenza è che al momento non vi è assolutamente un allarme che possa far prevedere la comparsa di epidemie. La situazione andrà monitorata attentamente, ma non ci devono essere allarmismi, che al momento sono totalmente ingiustificati”.
Di Gianfranco Ferroni