Vaccini Covid: Lotti di placebo destinati a funzionari, politici e giornalisti – la notizia che circola in rete
La notizia che risale al 2021, è diventata virale in queste ore sul web
A giornalisti, politici e funzionari, non sarebbe stato iniettato nessun siero anticovid, ma solo dosi placebo.
È quanto riporta una notizia apparsa sul web che è diventata virale sui social, in particolar modo Twitter.
La notizia risale al 2021, ma si è diffusa in modo capillare nelle ultime ore.
Non siamo in grado di stabilire se la fonte sia certa o meno, ma ci limitiamo semplicemente a riportare quanto apparso in rete nelle scorse ore.
Secondo questa notizia, il professore Christian Peronne, avrebbe dichiarato che in Slovenia un responsabile della vaccinazione ha ammesso pubblicamente che esistevano lotti per evitare effetti collaterali a politici, giornalisti e funzionari, i cosiddetti placebo.
Vaccini Covid: Lotti di placebo destinati a funzionari, politici e giornalisti, la notizia è virale
Questa notizia, diffusa dapprima dal sito francese “francesoir”, è stata poi ripresa dal sito Sfero.
Il sito scrive che è dal 2021 che sta denunciando questa cosa, ossia l’esistenza di lotti placebo.
L’utilizzo dei placebo viene impiegato infatti nelle sperimentazioni su campioni di popolazione suddivise per fasce d’età. Solitamente due terzi del gruppo riceve il medicinale, mentre il restante terzo riceve il placebo.
Dunque, secondo questa notizia divenuta virale in rete, la rivelazione del responsabile della vaccinazione in Slovenia, testimonierebbe appunto la sperimentazione di massa cui la gente è stata sottoposta, durante la pandemia.
Vaccini Covid: Lotti di placebo destinati a funzionari, politici e giornalisti, assolto il professore che fece la rivelazione
Il professore Perronne che ha fatto questa rivelazione – sempre secondo quanto si legge in rete – era stato sottoposto a procedimento disciplinare dal collegio medico di appartenenza.
Dalle accuse a suo carico è stato completamente assolto. Al collegio avrebbe anche confermato che aveva il dovere di fornire una critica alla politica sanitaria del governo per quanto riguarda il suo stato di servizio e le sue capacità.
Adesso fa parte di una commissione di inchiesta cittadina, la National Cityzen Inquiry che ha la finalità di valutare il reale scopo e l’efficacia delle misure adottate durante la pandemia.