Stragi Mafia 1993, Giorgio Perroni, legale Berlusconi: "Accuse contro di lui false, denuncio il Fatto Quotidiano"
Il legale del Cav in una nota denuncia la “continua, incessante e calunniosa macchina del fango contro il Cavaliere”
Giorgio Perroni, il legale di Silvio Berlusconi ha annunciato che domani, venerdì 5 maggio presenterà una denuncia contro la "ignobile e illegale fuga di notizie" riguardo le indagini della Procura di Firenze sulle stragi del 1993. L'avvocato a tal proposito spiega: "Ancora oggi appaiono sul Fatto Quotidiano due articoli che riportano il contenuto di atti di indagine, coperti da segreto istruttorio, compiuti nel procedimento penale pendente dinanzi alla Procura della Repubblica di Firenze, PP.MM. Tescaroli e Turco, nei confronti di Silvio Berlusconi e Marcello Dell'Utri".
Stragi mafia 1993, Perroni (legale Berlusconi): "Macchina del fango, denuncio il Fatto Quotidiano"
Perroni continua: "Addirittura, il giornalista afferma che è sua intenzione celebrare il trentennale dalle stragi del 1993 parlando dell'inchiesta fiorentina sui mandanti esterni con la pubblicazione di documenti inediti". Le accuse contro l'ex premier, ora al San Raffaele ma in attesa di dimissioni, appaiono per Perroni "da almeno un quarto di secolo insensate, false e strumentali, tant'è vero che ogni volta gli stessi inquirenti sono stati costretti a chiederne la archiviazione". E questo, sostiene l'avvocato "è doveroso ricordarlo.
"Di fronte a questa continua, incessante e calunniosa macchina del fango - ha concluso -, confermo che, come già anticipato, domani presenterò una denuncia alla Procura della Repubblica, chiedendo che i Magistrati si adoperino per individuare quanto prima i responsabili e far cessare questa ignobile ed illegale fuga di notizie".
Solidale con Berlusconi anche il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri: "La clamorosa sentenza sulla presunta trattativa Stato-mafia evidentemente irrita gli inventori di teoremi. Da quel processo, dopo decenni, sono usciti a testa alta il generale Mori, il generale Subranni, il colonnello de Donno e lo stesso Marcello dell’Utri. Erano state inventate ricostruzioni incredibili. E ancora ne circolano in alcune procure. Io mi chiedo se il Ministro della Giustizia non debba disporre delle ispezioni anche in queste procure, che alimentano ricostruzioni che definire fantasiose vuol dire usare un termine fin troppo riduttivo".