Camilla Canepa, l'autopsia: "Morta per emorragia cerebrale”. 16 giorni prima la dose di vaccino Covid AstraZeneca
La conferma che la giovane sottopostasi all'inoculazione del vaccino anti-Covid 16 giorni prima della morte, sia deceduta per un'emorragia cerebrale. I medici stanno adesso percorrendo altre zone ombra
Camilla Canepa è morta per "emorragia cerebrale". La 18enne di Sestri Levante era sana dopo la prima dose di vaccino Covid di AstraZeneca a cui si è sottoposta all'Open Day del 25 maggio a Genova. Il decesso, avvenuto 16 giorni dopo l'inoculazione. Ad illustrare la situazione il medico legale Luca Tajana e l’ematologo Franco Piovella. Un caso, quello di Canepa, drammatico e di grande impatto sull’opinione pubblica. Adesso sono pronti altri esami, tra qui quelli istologici.
Camilla Canepa, l'autopsia: "Morta per emorragia cerebrale". 16 giorni prima la dose di vaccino Covid AstraZeneca
Quello che devono accertare i medici adesso è se Camilla Canepa soffrisse di una malattia autoimmune, e nel caso perché non fosse stata trattata da "soggetto fragile" e a rischio dagli stessi medici che le hanno consentito di sottoporsi al vaccino anti-Covid. Nell'ultimo caso, era totalmente sconsigliata sottoporsi al siero anglo-svedese, già noto per alcune reazioni avverse in particolare sulle giovani donne.
Un altro punto riguarda la cura ormonale che le è stata consigliata dal suo ginecologo: rimangono i dubbi se la 18enne lo avesse o meno informato della situazione. E poi, se ci sono state omissioni o colpe dei medici dell'ospedale di Lavagna prima, e del San Martino di Genova poi, i due nosocomi dove Camilla è stata visitata in seguito alla gravissima crisi post-vaccino.
I genitori della 18enne, morta 16 giorni dopo il vaccino AstraZeneca, hanno annunciato di aver nominato consulente di parte il medico legale Enzo Profumo: "Abbiamo piena fiducia nella procura e nei consulenti nominati - spiega il loro avvocato Angelo Paone - e Profumo li affiancherà solo per fornire un contribuito all’accertamento dei fatti". Una dolorosissima coda giudiziaria a una vicenda che ha già sconvolto non solo una famiglia e una città, ma l'Italia intera.