Studente di medicina suicida in casa a Chieti, era indietro con gli esami: "Sono inutile e inconcludente"

I dubbi e le preoccupazioni espresse in un block notes di 42 pagine, i compagni: "Non sapevamo nulla dei suoi disagi". Il corpo trovato dalla sorella, anch'essa fuori sede

Dramma a Chieti, dove uno studente di medicina è morto suicida in casa. Motivo del gesto: non aveva finito di dare gli esami all'Università ed aveva mentito sui genitori, ragion per cui, causa la troppa pressione sociale ha deciso di farla finita. Bugie e promesse, poi non mantenute hanno costretto il 29enne, originario della provincia di Brindisi al terribile gesto. Il giovane studiava Medicina, ed abitava a Chieti Scalo. La sorella, che per prima ha trovato il corpo, ha dato l'allarme.

Studente di medicina suicida in casa a Chieti. Non aveva dato gli esami, "Sono inutile e inconcludente"

Un block notes di 42 pagine, nel quale annotava tutti i suoi dubbi ed i suoi pensieri. Lo studente, suicida a Chieti raccontava di sentirsi "inutile ed inconcludente". Non si sentiva realizzato dalla vita e faceva fatica a superare un esame di Anatomia patologica. Demoni all'interno di sé, di cui apparentemente nessuno sapeva niente. "Non sapevamo nulla delle sue difficoltà negli studi - racconta un amico -  era un ragazzo che sorrideva sempre: gli piaceva viaggiare e fare foto. A tutti noi diceva che all'università andava tutto bene e che questo sarebbe stato il suo ultimo anno".

Ma dietro a quei sorrisi ed a quelle speranze si nascondeva altro. Il rettore dell'ateneo punta il dito contro il periodo dell'emergenza Covid, il quale ha "fatto gravi danni negli studenti e nei giovani". "Ora viviamo il rimbalzo di quel periodo, che è stato drammatico".

Morte di uno studente di medicina per non aver dato gli esami: la ricostruzione

Il corpo del 29enne originario di Oria in provincia di Brindisi, ma nato a Manduria, è stato trovato nell'abitazione di Chieti Scalo dalla sorella, anch'essa fuori sede, mentre rientrava a casa. All'improvviso davanti a se la tragica scena: il fratello si era impiccato ad una corda. Allertati immediatamente i soccorsi, che nulla però hanno potuto, constatando il decesso del 29enne.

La sua scomparsa ha sconvolto la famiglia ma anche l'Università, che lo ha ricordato su Facebook: "La notizia del suicidio di A. C., studente di Medicina presso il nostro Ateneo, ci lascia attoniti e sgomenti. Leggiamo espressioni tragicamente familiari: "ritardo con gli esami", "mentire ai genitori", "inadeguatezza", scrivono. La coscienza ci impone di denunciare un meccanismo che continua a mietere vittime. Nel nostro piccolo, come pastorale universitaria, incontriamo le fragilità di tanti universitari che chiedono aiuto, provando ad offrire amicizia, sostegno, preghiera reciproca".

"Sono questi i puntelli che sostengono il cammino universitario, inteso non come una scalata verso il successo a tutti i costi, ma come occasione di vita, di crescita, di formazione integrale dell'uomo, comprese le sue fragilità".