Obbligo vaccinale, il Professor Augusto Sinagra alla Corte Costituzionale: "Avete mercificato la vita e la morte"

"Sappiate che avete la mia più totale disapprovazione. Fuori si muore di morte improvvisa, di nessuna correlazione"

SCRITTI BELLICI

4 aprile 2023, udienza avanti la Corte Costituzionale: il Professor Augusto Sinagra contro la Presidente Luciana Sciarra

Ieri, 4 aprile 2023, si è tenuta una nuova udienza avanti la Corte Costituzionale. Non è importante descrivere l’oggetto preciso del giudizio (la legittimità degli obblighi vaccinali), è importante ascoltare lo scambio tra il Professor Augusto Sinagra e la Presidente Luciana Sciarra.
Il Professore parte subito all’attacco: presa la parola, fa mettere a verbale l’istanza di escludere dal collegio giudicante il Professor Marco D’Alberti, già consigliere del Presidente del Consiglio Mario Draghi, nominato giudice costituzionale da Sergio Mattarella. La motivazione giuridica (come da costante giurisprudenza della Corte Europea di Strasburgo) è che la Corte non soltanto deve essere imparziale, ma deve essere percepita come tale (e, ovviamente, chi abbia suggerito il mantenimento degli obblighi vaccinali in qualità di consigliere di un Presidente del Consiglio famoso per la frase: “Non ti vaccini, muori” non viene percepito come imparziale sulla questione degli obblighi vaccinali).
La Presidente risponde di conoscere la giurisprudenza e Sinagra: “Mi compiaccio con Lei”.
Quindi, il Professore fa istanza di rinvio (che deposita ritualmente) e la motiva con la necessità di esaminare in dettaglio il fascicolo di causa. Domanda che la questione preliminare del rinvio venga decisa immediatamente, onde evitare una discussione inutile e prematura.
Seccata, la Sciarra invita Sinagra a parlare unicamente sulla legittimità del suo intervento. Lui risponde di non essere in grado di discutere nel termine di tre minuti assegnato agli intervenienti: “Limiti di tempo che non hanno senso… Oggi voi decidete questioni di vita o di morte”.
Segue una dura requisitoria in cui il Professore si domanda quale scienza abbia seguito la Corte (ricordando la frase con cui la Presidente - in un’intervista giornalistica - ha giustificato la decisione del 30 novembre/1 dicembre 2022).
Sinagra cita le preghiere di Niccolò Tommaseo (e sottolinea di essere stato giudice prima di diventare avvocato), poi Hans Kelsen: “Sono sempre stato convinto che i giuristi costituiscano una categoria socialmente pericolosa quando si mettono a fare soltanto diritto… Fu quello che riuscì a dare legittimazione a quell’infamia dell’ordinamento giuridico nazista”.
La Presidente: “Lei ha già parlato cinque minuti”.
Lui si inalbera: “Lei non sta facendo un servizio positivo… perché, le dà fastidio che parli dei giuristi socialmente dannosi?”.
Nuovamente richiamato, Sinagra – preso atto che la sua istanza di rinvio non è stata neppure presa in considerazione – inizia a trattare la questione della legittimità dell’intervento: “Mentre voi discutete, la gente muore. Fuori si muore di morte improvvisa, di nessuna correlazione”. Poi, parole che andrebbero scolpite nella pietra, ricordate come ancora ricordiamo i discorsi di Piero Calamandrei: “La cosa più importante qua è organizzare l’udienza… Se ci fosse da tenere udienza mattina, pomeriggio e sera per sette giorni… si dovrebbe farlo perché la gente muore... Sappiate che avete la mia più totale disapprovazione per quelle sentenze del 30 novembre scorso… Inconsapevolmente avete mercificato la vita e la morte… Non è importante se si muore, più importante che si abbia diritto al risarcimento. Con le vostre sentenze voi ci portate a vivere una vita che non merita di essere vissuta”.
Parole terribili, che cadono nel nulla: l’unica cosa che preme alla Corte è che le difese vengano svolte nei limiti temporali imposti. Nelle decisioni del 30 novembre, hanno espressamente riconosciuto che i vaccini possono causare reazioni avverse e persino la morte, ma li hanno giustificati senza tenere in conto che non hanno alcuna efficacia nel contenimento della pandemia (come ammesso da Pfizer nella persona di Janine Small e come ormai dimostrato da molteplici studi scientifici). Luciana Sciarra, dimostrando un pregiudizio indegno non soltanto di un giurista ma di una persona di buon senso, ha dichiarato che la Consulta ha “creduto nella scienza”.
Non ho nulla da aggiungere, nessun commento sarebbe all’altezza delle parole del Professor Augusto Sinagra. Da giurista, posso soltanto ringraziarlo. Da italiano, posso soltanto vergognarmi che Sergio Mattarella, Luciana Sciarra e Marco D’Alberti ricoprano i loro incarichi.
di Alfredo Tocchi, 5 aprile 2023