Donna morta a Rovigo: a sparare per errore il figlio di 8 anni
Il bambino stava giocando con una pistola calibro 22, quando sarebbe accidentalmente partito il proiettile che ha raggiunto la testa della donna
Gli investigatori parlano di tragica fatalità. La morte violenta della donna, avvenuta martedì scorso, aveva gettato l’intera provincia rodigina in uno stato di preoccupazione e dolore. Oggi si scopre un tristissimo errore all’origine del fatto: a premere il grilletto, per sbaglio, il figlio di 8 anni della donna.
L’omicidio della madre
Quando nel pomeriggio del 28 marzo i Carabinieri di Ariano Polesine ricevono la telefonata, non immaginano ancora la tragedia che stanno per trovarsi di fronte. All’altro lato dell’apparecchio, un bambino di 10 anni chiede aiuto: “la mamma è caduta ed è morta”. Quando la volante raggiunge la casa, la donna è ancora viva. Si chiama Rkia Hannaoui, ha 31 anni e viveva in quella casa ai piedi dell’argine sinistro del Po con il marito e due figli di 8 e 10 anni. Al loro arrivo, i militari capiscono subito che non si sia trattato di un malore: sotto la donna, una pozza di sangue; nella tempia sinistra, il foro di un proiettile. Rkia viene portata agonizzante in ospedale. Purtroppo, poche ore dopo, il cuore smette di battere.
Le indagini dei Carabinieri
Il caso scuote l’opinione pubblica nazionale. Sembra impossibile, in un territorio così tranquillo, nella provincia profonda di quel nord est dove si lavora senza troppi grilli per la testa, parlare di omicidio. Nei giorni successivi, mentre le indagini vanno avanti, si inseguono le voci in Paese. La più insistente dice che ad un vicino della donna, nonché proprietario dell’immobile dove viveva, siano stati sequestrati quattro fucili. Non solo, si dice anche che le forze dell’ordine stessero cercando in casa dell’uomo una pistola regolarmente denunciata, ma non fossero riusciti a trovarla, e che il proprietario stesso non sapesse dove fosse. La pistola era una calibro 22, compatibile con il foro nel cranio di Rkia.
La svolta delle indagini
Oggi, infine, spunta una clamorosa svolta nelle indagini. I Carabinieri ritrovano in mezzo ad un campo l’arma del delitto: è la pistola scomparsa del proprietario del casolare. Una volta trovata l’arma, per gli inquirenti è facile risalire alla mano che ha premuto il grilletto, ma la sorpresa lascia in fretta spazio al dolore nella comunità rodigina. A sparare il colpo fatale, infatti, è stato il figlio minore della donna, di 8 anni, in quella che gli inquirenti hanno già dichiarata una tragica fatalità. Il bambino, pare, stava giocando con l’arma, quando è accidentalmente partito il proiettile che ha raggiunto la testa della madre.
Restano ancora alcune domande a cui trovare risposta, innanzitutto come il bambino si sia potuto procurare la pistola del padrone di casa, ma, per adesso, i pensieri vanno al dolore ed al lutto della famiglia e dell’intera comunità.