Caso Soumahoro, moglie e suocera rinviate a giudizio: "€2 mln della coop per migranti spesi in scarpe e borse di lusso"

La Procura della Repubblica di Latina ha chiuso le indagini preliminari: i 6 indagati, tra cui la compagna, la suocera e il cognato del deputato ex sindacalista dei braccianti, devono rispondere delle accuse dei reati tributari

La Procura della Repubblica di Latina ha chiuso le indagini preliminari nel Caso Soumahoro: moglie, suocera, cognato e altri 3 sono rinviati a giudizio per le accuse di reati tributari che, finora, erano passate al vaglio del Tribunale del Riesame. 

Caso Soumahoro, moglie e suocera a processo

Aboubakar Soumahoro, eletto con l’Alleanza Verdi e sinistra e poi passato al gruppo misto, ha ricevuto l’avviso di conclusione delle indagini che hanno visto coinvolte in primo luogo la compagna Liliane Murekatete e la suocera, Marie Thérèse Mukamitsindo, e il cognato Michel Rukundo, amministratori della cooperativa sociale Karibu, l’ente di accoglienza migranti oggetto dello scandalo per le accuse di maltrattamenti da parte degli ex lavoratori.

Soumahoro, dal canto suo, con una carriera politica costruita sulle lotte per i diritti dei braccianti, aveva giurato di non saperne nulla. Dalle denunce erano nati vari procedimenti giudiziari sulla gestione dei fondi per l’accoglienza. Gli imputati dovevano rispondere di dichiarazioni fraudolente mediante l’uso di fatture false emesse dal Consorzio Aid (amministrato sempre da loro), e dalla cooperativa Jambo Africa, attraverso le quali, secondo l’accusa, avrebbero evaso un totale di quasi 700mila euro tra 2015 e 2019.

Contro la decisione, la suocera e il cognato di Soumahoro avevano fatto ricorso al Tribunale del Riesame di Roma, che a febbraio ha riaffermato la validità della misura. A poco è servita la difesa dell’avvocato Lorenzo Borrè, protagonista delle battaglie del Movimento 5 Stelle.

Le accuse nei confronti degli indagati

Chiuse le indagini preliminari, la Procura della Repubblica di Latina ha confermato tutte le accuse a compagna e suocera, nonché a due cognati e a due collaboratori della cooperativa. È proprio sul fronte dei reati tributari che i pm Andrea D'Angeli e Giuseppe Miliano chiedono il rinvio a giudizio dei sei indagati.

L'evasione sarebbe stata compiuta tramite fatture false per a supporto di finte operazioni, al fine di dirottare i soldi destinati ai migranti in Africa, dove il congnato Michel Rukundo, ha aperto un resort.

I magistrati hanno affermato che: “Il sistema è connotato da rilevanti opacità nella gestione degli ingenti fondi assegnati alla cooperativa sociale e agli altri enti coinvolti, fondi, in parte non rendicontati e in parte utilizzati per scopi apparentemente estranei allo scopo sociale (tra cui acquisto di beni di lusso nel negozio Ferragamo a Roma), in parte destinati ad utilizzi anche all'estero e allo stato non chiariti”.

Appellandosi al diritto “alla moda e all'eleganza”, si era difeso Soumahoro alla fine dell'anno scorso per giustificare gli abiti e le borse griffate indossati da Liliane Murekatete, mentre ai migranti venivano negati beni di prima necessità.