Obbligo vaccino Covid, multa over 50 annullata: giudice di Velletri accoglie ricorso. Possibile provvedimento pilota

Il caso di annullamento della multa della donna "no vax" potrebbe essere 'pilota' per quelli futuri, benché il ricorso sia stato accolto non per motivi di discriminazione nei confronti degli over 50, ma per motivi procedurali

Una giudice di pace a Velletri, Francesca Salucci, ha accolto il ricorso contro l'Agenzia delle Entrate di una donna "no vax": la sua multa amministrativa da 100€ per non aver rispettato l'obbligo di vaccinazione in quanto over 50 è annullata. La decisione è stata presa per motivi procedurali, senza entrare nel merito di eventuali discriminazioni per persone con più di 50 anni. 

Multa over 50 no vax: il caso di Velletri

La giudice di Velletri ha cancellato la multa della donna non per motivi sostanziali (quali l'essere discriminatoria), ma per motivi procedurali.

Ha ritenuto sbagliata la multa perché ritiene che siano stati violati i principi del sistema degli illeciti e delle sanzioni amministrative, e del loro accertamento, stabiliti dalla legge. La giudice ha stabilito che l’Agenzia delle Entrate non poteva sostituirsi al Ministero per l’accertamento e che doveva notificare l’avviso di avvio del procedimento. Quindi, in questo caso, la multa sarebbe illegittima a causa della mancata notifica dell’atto di accertamento dell’inadempimento dell’obbligo vaccinale. 

L'avvocato della donna Roberto Martina, che fa parte dell'associazione 'Avvocati Liberi' promotrice di numerosi analoghi ricorsi, si pronuncia così all'AGI in merito alla decisione della giudice: "La sentenza, che ha un dispositivo molto asciutto, afferma che il ministero dell'Economia e delle Finanze, dopo avere accertato la violazione, non ha notificato l'esito dell'accertamento alla mia assistita. Questo potrebbe diventare un provvedimento 'pilota' perché la stessa cosa è accaduta a tutti gli over 50 sanzionati. Dunque, il ministero non ha tenuto conto delle regole che presiedono l'esercizio del cosiddetto 'diritto punitivo' con un approccio alla materia delle sanzioni amministrative che definire disinvolto sarebbe poco".

L'importanza dell'accoglimento del ricorso "sta nel fatto che è la prima in Italia che accoglie le lamentele degli ultracinquantenni vittime di una campagna discriminatoria, come se si potesse diventare pericolosi allo scoccare dei 50 anni di età".