Cio, atleti russi e bielorussi reintegrati senza bandiera, ma a Berlino non basta: "Scelta inaccettabile, schiaffo Ucraina"

Il Comitato Olimpico Internazionale riammette gli atleti russi e bielorussi che abiurano: gare internazionali solo a titolo personale e con bandiere neutre. Nessuna scelta certa per Olimpiadi, ma alcuni Stati hanno già protestato: vogliono annientamento

Il Cio, Comitato Internazionale per le Olimpiadi, si è pronunciato sulla presenza degli atleti russi e bielorussi: ok al reintegro ma solo a titolo personale. La raccomandazione è rivolta alle federazioni delle diverse discipline che possono comunque opporsi all'apertura. Germania, Ucraina, Polonia e Paesi Baltici hanno già minacciato il boicottaggio delle Olimpiadi se verranno riammessi.

Atleti russi e bielorussi riammessi alle gare internazionali

Ancora non si sa se alle Olimpiadi di Parigi del 2024 e a quelle invernali di Milano-Cortina del 2026 gli sportivi russi e bielorussi potranno gareggiare. Ciò che sembra trasparire dalla riunione esecutiva del Cio è che, se sarà loro concesso, ci sarà una condizione: l'abiura al proprio Stato di appartenenza

Il Comitato Olimpico Internazionale ha aperto al reinserimento degli atleti delle due nazionalità, banditi dallo scoppio della guerra in Ucraina. Ha raccomandato alle federazioni delle diverse discipline di includerli nuovamente se scelgono di competere a titolo personale, senza squadra e senza bandiera

Non devono sostenere "attivamente la guerra in Ucraina" e non possono essere "sotto contratto" con l'esercito o le agenzie di sicurezza dei due Paesi. La decisione non è definitiva nemmeno con questa ipoteca perché il ritorno dei russi può essere revocato a discrezione della federazione internazionale interessata", come ha spiegato direttamente il presidente del comitato olimpico Thomas Bach. 

Per le Olimpiadi "prenderemo una decisione al momento appropriato", ha detto Bach.

Reazioni alla decisione del Cio

La scelta del Cio sembra aver scontentato tutti. In primis, ovviamente, Mosca che voleva tornare in gara a pieno titolo, non come paria sportivo. L'Ucraina si è accontentata di aver visto la decisione per le Olimpiadi rinviata, ma considererebbe il reintegro un affronto, tanto da aver già paventato il boicottaggio. 

"Siamo riusciti a far rinviare la decisione sull'integrazione di russi e bielorussi alle Olimpiadi del 2024", ha dichiarato su Facebook il ministro dello sport ucraino Vadym Gutzait, precisando di impegnarsi affinché nessun atleta russo "patriottico" "possa entrare nelle arene sportive internazionali".

L'affondo a favore di Kiev lo fa la Germania tramite la ministra Nancy Faeser: "Il reintegro dei russi è uno schiaffo in faccia agli atleti ucraini. Lo sport deve condannare la guerra e continuare a escludere la Russia. Il fatto che il Cio voglia ancora bandire gli atleti che fanno parte dell'esercito russo così come le squadre è solo il minimo indispensabile e non è sufficiente". 

"Le Olimpiadi non si svolgono nel vuoto. Coloro che consentono al guerrafondaio russo di utilizzare le competizioni internazionali per la sua propaganda danneggiano l'idea olimpica di pace e solidarietà tra i popoli", ha concluso il ministro.