Utero in affitto, la barbarie spacciata per civiltà: difesa di capricci di consumo per ceti abbienti

Continua a discutere di utero in affitto con posizioni molto differenziate...

La questione del cosiddetto utero in affitto mi pare significativa anche per una ragione spesso trascurata: è più di ogni altra l'indicatore che rivela come la sinistra abbia abbandonato la lotta contro il capitale, lo sfruttamento e la reificazione per passare armi e bagagli alla difesa dei capricci di consumo individuali per ceti abbienti. Con buona pace delle retoriche dominanti, la prima lotta non può coesistere e intrecciarsi con la seconda, dacché chi abbraccia la prima deve di necessità combattere la seconda: quelli che va di moda a definire "diritti civili" non hanno nulla a che vedere in realtà con i nobilissimi diritti civili come la libertà di espressione, per citarne uno soltanto; sono invece soltanto capricci di consumo per ceti abbienti, che pretendono che ogni loro desiderio di consumo venga riconosciuto immediatamente come legge. Ne scaturisce una società capricciosa, in cui tanti diritti si hanno quanti si è in grado di acquistarne. Il fatto che questo modello di società sia pienamente legittimato dalla new left ci dice appunto che essa ha abbandonato la lotta sociale contro il capitale per aderire alla battaglia che il capitale stesso conduce contro tutto ciò che gli opponga resistenza. La sinistra oggi non contesta il neoliberismo che la destra thatcheriana propugna: semplicemente, vuole estenderlo anche alla sfera dei consumi, trasformando la società in un self-service di consumatori capricciosi e senza più limiti. Prevale così il diritto capriccioso di affittare l'utero altrui, dimenticando completamente lo sfruttamento della donna, la reificazione della vita, la trasformazione del nascituro in un semplice articolo di consumo desiderato e acquistato dal consumatore facoltoso.

di Diego Fusaro