Obbligo vaccinale, sentenza del Tribunale di Napoli respinge l'accusa di "forzata consegna" ad un militare senza green pass

Respinta l'accusa di "forzata consegna" verso un militare entrato in caserma senza green pass. La sentenza riprende alcuni passaggi della recente decisione della Corte Costituzionale in merito all'obbligo vaccinale

In materia di obbligo vaccinale, il Tribunale Militare di Napoli ha deciso di non procedere all'accusa di "forzata consegna" nei confronti di un componente dell'esercito "presentatosi in abiti civili, dinanzi al Corpo di guardia, introducendosi clandestinamente nella predetta struttura dopo che i militari comandati di servizio di vigilanza, gli avevano rappresentato che non poteva accedere in quanto sprovvisto di green pass". Questi, poi "gli avevano intimato di attendere al varco di accesso l'arrivo dei superiori". Una sentenza che tocca diversi temi, anche quelli della recente decisione della Corte Costituzionale in ambito di obbligo vaccinale.

Obbligo vaccinale, sentenza del Tribunale Militare di Napoli respinge accusa di "forzata consegna" 

La sentenza del tribunale Militare di Napoli tocca diversi passaggi. Tra questi: "La condotta dell'imputato di non sottoporsi a vaccinazione obbligatoria e conseguentemente far ingresso in caserma senza esibire il 'green pass' è scriminato dalla necessità di salvare se dal pericolo di un danno grave alla propria persona, nel quale l'imputato sarebbe incorso proprio sottoponendosi alla vaccinazione obbligatoria". 

"Quanto infine alla circostanza, pur richiesta dall'art. 54 che il pericolo non fosse altrimenti evitabile, va rilevato in proposito che la sospensione dell'attività lavorativa senza retribuzione alcuna non lascia alcun margine di scelta - e quindi di evitabilità al lavoratore".

"L'inoffensività della condotta discende in particolare dal rilevo che l'ingresso nella caserma dell'imputato - non vaccinato e quindi sprovvisto di green pass - non ha determinato alcun maggior rischio per la salute pubblica rispetto all'ingresso di soggetti vaccinati e quindi muniti di green pass": dunque anche la legge riconosce che il vaccino non blocca la trasmissione del virus.

Tribunale Militare di Napoli contro sentenza della Corte Costituzionale

Nei passaggi della sentenza del giudice Andrea Cruciani si cita quella della Corte Costituzionale, che ha definito "legittimo" l'obbligo vaccinale. "Ed in ciò ci si deve necessariamente e nuovamente discostare da quanto pur sostenuto nella sentenza della Corte Costituzionale n. 14/2023, allorché si afferma che 'l'obbligatorietà del vaccino lascia comunque al singolo la possibilità di scegliere se adempiere o sottrarsi all'obbligo', assumendosi responsabilmente, in questo secondo caso, le conseguenze previste dalla legge". 

Il giudice riprende il dettato costituzionale, per cui il lavoro è "non solo un mezzo di sostentamento e di guadagno" ma altresì "un mezzo di estrinsecazione della personalità, costituendo il diritto al lavoro il 'fondamentale diritto di libertà della persona umana' ed imprescindibile presidio della dignità umana'".