Milano, stop alla registrazione dei figli di coppie gay. Forte (FdI): "Sala ha ignorato la legge"

La sospensione è imposta da una circolare del prefetto di Milano, avallata dal ministero dell'Interno. Il sindaco Sala: "Sarà battaglia con il governo". L'assalto di Zan: "Italia come Ungheria"

A Milano è stata sospesa la trascrizione dei certificati di nascita esteri dei figli di coppie gay. Il provvedimento arriva da una circolare del prefetto del capoluogo lombardo, che aveva sottoposto la questione al ministero dell'Interno.

Milano, stop alla registrazione dei figli di coppie gay

Il prefetto di Milano ha diramato una circolare recante la sospensione delle procedure dì trascrizione con riferimento alla legge 40 del 2004 sulla procreazione medicalmente assistita. Essa, stando al testo della norma, è consentita solo a coppie composte da persone di sesso diverso, cosa che rappresenta il principale scoglio al fenomeno della maternità surrogata. Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, non ha potuto far altro che prendere atto del provvedimento, senza però esimersi dallo strumentalizzare politicamente la vicenda; subito, infatti, è corso a cingere d'affetto le "famiglie arcobaleno", promettendo loro di ingaggiare una "battaglia con il governo".

In soccorso del primo cittadino milanese si è lanciata anche Alessia Crocini, presidente di Famiglie Arcobaleno, che ha approfittato dell'occasione per mettere in vetrina tutto il suo disprezzo verso l'amministrazione Meloni: "Abbiamo appreso con profondo sconforto la notizia" - ha sibilato - "consapevoli di quanto questo Governo si stia adoperando per togliere ogni minimo diritto di cittadinanza alle famiglie omogenitoriali in Italia". "I bambini e le bambine con due mamme e due papà esistono già in Italia" - ha poi concluso Crocini - "I ministri Piantedosi e la premier Meloni se ne facciano una ragione".

Figli di coppie gay, Forte (FdI): "Sala ha ignorato la legge"

Di tutt'altro avviso è invece il consigliere comunale di Fratelli d'Italia Matteo Forte, che si è detto entusiasta per l'interruzione delle operazioni di trascrizione dei certificati di nascita. "A onor del vero - ha dichiarato - non è che si scopra oggi l'illegittimità di quell'atto rivendicato dal palco del Milano Pride. Il sottoscritto, infatti, già all'indomani di quelle dichiarazioni il 5 luglio scrisse una lettera al Prefetto, che mi rispose il primo febbraio scorso dichiarando di aver proprio interessato il Viminale della questione. Che la mia iniziativa abbia contribuito all'esito di oggi, poco mi interessa. Mi interessa invece che abbia vinto il diritto". Diritto che, secondo Forte, Sala avrebbe intenzionalmente ignorato pur di perseguire le proprie "battaglie ideologiche".

Sulla vicenda, infine, non poteva mancare l'intervento del paladino della bandiera arcobaleno, Alessandro Zan. "Sono pressioni inqualificabili che confermano l'ostilità del governo Meloni contro i diritti della comunità Lgbtqia+" - ha tuonato il deputato dem - "L'Unione Europea chiede anche all'Italia di fare passi in avanti verso la piena uguaglianza di tutti i cittadini e il governo risponde con azioni degne dell'Ungheria di Orban".